Matth.5. Matth. i2. Iob. 40. Efa.3j. Iob 2«. Lue. ir. lajn.5. jój- Della ter^a Dom.giornoxìx.di Quaref. Chrifto.Era indemoniato, & il demonio lo teneua mutolo.Non e- A ra mutolo il demonio, faceua mutolo l’huomo. £t iZ/arf erat mutum. Come il fole è caldojcofi il demonio è mutolo,-il fole è caldo,perche fcalda, e non altrimenti. Quel demonio dunque era mutolo , perche faceua amutire quel pouerello : perche ? acciò non lodaf-fe Iddio : perche non edificalfe il proffimo:perche non accufafle fe fìcffo.Ecco la ragione,Chriftiano, Chriftiana, pche ti toglie più tolto la loquella il demonio,che ogni altro fenfo:pchetu.nópolfarin. gradare la maeftà di Dio de’benefici riceuuti,e nòlo ringratiado de’palfati,ti facci indegno de’futuri:perche tu non podi orare: perche tu non podi confedarti. perche nò podi fare la correttione fraterna,e non la facendo, habbi ad eder punito per gli tuoi, e per gli B altrui peccati.Chrifto adùq; per pietà di noi,caccia qdo demonio, e tantofto il muto parla.Czm? eiecijjet d&nonium, loquutus efimutua.Stupirono i femplici,e dallo ftupore commodi cominciarono à filofo-fimc.Tfunquam ftc apparuit in Ifrael.Sono bé dati molte uolte liberati de gli indemoniatiima nò mai vno,chefude mutolo.Tfunquidifie efi fili, us Dauid,ii cui colpetto era fi tremédo a diauoli,che noi poteano patiremo me lo vedeuano,come l’udiuano pure fuonare la cithera fug giuano?Nunquid iffeeff filius Dauid, che come pefeatoreaccorto, con l’hamo fuo debbe prédère il demonio,& legargli la lingua?^» extrahere poteris Leviathan hamo,& fune ligabis lingua elusi Tfunquidifle efi filius Da uid?E quefioè il figliuolo di Dauid,di cuifù profetato,chefcioglie G rebbele lingue de’mutoliJT'wwc faliet ficut ceruus claudus,& aperta erit lingua mutoru. Nunquid irle eft filius Dauid,di cui è ferino,che a guifa di bai. la prudéte debbe cauar i diauoli da’corpi nodri^Spiritus domini ornault ccelos,& obfietricatemanu eius,edutìus esi coluber tortuofus.Tfiuquld ifte esd filius Dauid, che debbe liberare il modo da quelle male befìie?£r erit via. fianca,& mala bestia non tranfibitper «.Ma i Farifei,ne i quali poceua più la maluagità del demonio-, che non puotè già nell’indemoniato l’oppreffionecorporalejvdite ciò,che dicono; non poffono calon-niare il miracolo,calonniano il modo./» Beekgebub principe d^moniorù hic eifilt damonia.QoQxii sà l’arte magica, ha un demonio grade pren p. cipe de gli altri fuoi famigliare,in uirtù del quale caccia gli altri mi nori.A7o« efì hic òomoa 7)eo,lapidiamolo,è degno di morterperché ha commertio co’diauoli dell’inferno. Fermatali, Afcoltatori. Non è. dubbio,che un diauolo può cacciar l’altro: pche trà i diauoli è ordì ne,come trà gli Angeli, perchei beni naturali fono rimali interi.il maggior adunq; può cacciare il minore,co la uirtù fua lenza altro. Ma è ben vero,che no fi cacciano maiis'aiutano inficine l’un labro i diauoli per regnare.- nonfidiftruggono, a confusione degli huo mini,che d’una medefima natura, d una medefima carne,d’una me defima legge,d’una medefima patria, fi cacciano, fi perfeguirano, li cercano infin a morte . O crudeliffimi fopra i Leoni, lopra gli Órli,