Sopra T Euangelio, Erat Iejus eijciens, &c- cj i A fenza correre a’mifterij fecrcti,con la lettera fola. Ma la facra Scrit-turajnfegna i demomj clìcre di natura angelica, meri fpiriti, pure forme,come può eflcr uero adunque,chep uirtù del Tuono, fi cac-ciano?Che fuonàdo lì diletti il cuore, e da quella dilettatione vehe-méte,diftratto l’animo deH’indcmoniato , Tenta menol’afflittionc diabolica,che quàdo non fi Tuona,non è marauiglia alcuna; Ma fu-pcraben ogni marauiglia a dirc,cheUDiauolofugga del tutto, come fi Tuona,e nò altri menti.Chi falirà di noi, (alma Roma)à quello bclfecretoJLeuateJeuate le uolire menti,Dotti.La malica, che co-fa è altroché una mifura,vna proporrione,vna concordia delle cor de delle vochQuefta è la mulìca del Cielo,il concento di quelle fa-B ere Sfere,la mufica deli anima,l’armonia delle potòrie Tue fpiritua-li,e corporee.Tutto il mòdo còfifie in mufica,in proportione perfetta de numeri,de gli elementi,de gli humori, delle qualità attiue, • e paffiue,de tempi,guai al mondo quàdo feioglierà quella propor rione quàdo celfarà quella mufica,, ritornarà a quel Chaos antico. Frigida pugnabant calidis, humentia ficcis. Horaogni cofaè in pace.Tutte le corde, tutti i toni di quella gran citheradell’uniucrfo hanno la lor voce,le lor mifure,i luoghi loro, le confonàtie perfctte.NÒ vi è difeordatia alcuna:folo il dianolo di-feorda da tutti,fà guerra à tutti,infino a Dio,nò ha mai pace,còbat-te lcmpre,trauaglia ogn’uno,fufcita liti,eccita riffe, è padre d ogni C difcordia.Chemarauigliaèadunque.fe dallamufica,dalla còfonà-tiaè difcacciatoHddioèla Comma d’ogni mufica,d’ogni còcordiaj come nò può il diauolo patir Iddio,coli nò può tolerare l’armonia de’mu fici còcéti.Eccoui Chrillo,quel gran mufico dell’Olimpo,da cui imparano gli Angeli a cantare.e Tuonare,uenuto in terra ad ac cordare quelle due corde,ilcòtrabalTo nella natura humana,col fo-prano della diuina.Chrifto,che hà melìb infiemequei dueregiftri, pacificato quei due popolini Giudeo,& il Gelile, cheguallauano la mufica di quella cithera della C’hiefa.O pfetto maeftro. Lccoui di- * co,Chri(iiani,come è temuto dal diauolo,come fente il Tuo Tuono, Te ne fugge a una parola Tua,fi parte, da’corpi obfclfi. Erat lefus eqcics dxmoniu.O gran virtù di quella mufica, di quella còcordia Olona- Luc.n. tor gratiolo.O beatiffimo Dauid,che cò la cithera del corpo tuo,co l’arco della diuina natura fonàdo,hai cacciato da noi lo fpirito ma ligno.Ecco il principio dell’Euangelio. Erat /efuseijcies damonìu.Tatti gli Angeli, A fcolratori, dall’onnipotete Dio furono creati buoni, Gcn I’ Fidit Deus cuEla,qua fecerat, & erat valde bona, dice Mosè.Nò poteua Iddio,cheè sòmaméte buono,far cola cattiua.Qucllo, che è dicatti-uo al mòdo,nò e da Dio,Roma. Odi Giob quello, che egli dice de gli Angeli praui, de cacodemoni.fcce qui feruiut ei no sut (labiles ,& in [ob.4. angelis fuis reperit pvauitatem,reperit,Dotto,no fecit prauisatF, Di iterarono cauiui da le alcuni di quegli Angeli, che come ingrati fi ribellaro- M m 4 np