24-2 ^Dellaterzrf *Dom. giorno xtx. dì Quàrefimd 9 che San Paolo fappii viti; tuoi particolari? Ti par che fappi tocca- A re,oue ti duolc?Forwic<irzo, immunditìa^auaritia,turpitudo,fiumlitai,/ìultilo~ ^àndNon te ne vergogni Roma?Quefti fono i morbi tuoi infettili i. Comincia un poco dalla fornicatione.Ma s’io vorrò dire ogni colà,dirò poi troppo.Oue regnano leluflurie, le meretrici, tanto, quanto in te? quando non poflòno flar alrroue, tu non le manchi maihorafipuò dire di te,che fei d’ogni immonditia ricetto. Qual Città hàtanti poftribuli, quanti tu fola?non vedi, che in ogni ftra-da èia fentinaapertadi quelle carogne? Non fi puòhormai andar per ftrada.che non fi palli per lo lezzo di quefte sfrontate.Quanto farebbe utile, che fi pigliaffe un poco di rimedio a quefte meretrici. Quelle fecero impazzire Salomone, quefte tradirono Sanfone, B quefte perfeguitarono Helia. Quefte vocifero Gio.Battifia. O iniqua,precipite, e diabolica conditione de maluagie firmine. Ma è ben tanto peggior,& di maggior riprenfione degno l’hiiomo , che le il ino volere,l’anima, & il corpo dà in preda a una mala femina, s’era buono,lo fàdiuentar iniquo,s’era fedele,fraudolente,s’era ma fueto,iracondo,sera leale,doppio,s’era obediente,oftinato,s’era pa tiente,furiofo,s’era humile,fuperbo,s’eraliberale,auaro,s’era diuo-tOjirreligiofo,s’eraChriftiano, diabolico, s’era clemente,empio, s’era milericordiofo,crudele,s’eracatolico,bene fpeftò lo fà diué-tar heretico. O s’io uorrò poi dire delle donne maritate, quanto gran campo haurò Uà mane , che molte fono fatte tanto peggiori C delle meretrici, quanto fono obligateaefler migliori. Ma io lo dirò in gcnerale.Le donnecattiue, fono Quelle, chehoggidì in molte Città del Chriftianefimo,godono più decentrate,delle ricchezze,de i patrimoni;de’Prencipi,e de’Signori.Quellefannocorrom pere ogni giudicio retto,quefte fanno dar ragion,e torto,come gli piace.Litigante habbi pure amicitia di qualche cortigiana famolà, ch'ioti prometto difficilmente perderai ogni lite, e facilmente ne hauerai vittoria.© vergognadel nome Chriftiano. Quefte rouina-
no tante anime femplici, quefte fanno gridare tutti contra quella corte.Non tolerate Signori,che ivo (tri palazzi habbino vicinanza di tanta infamia Non vorrefte vn Giudeo per un gran che,e patire
te le meretrici,perche hanno nomedi cortigiane?Che uolct’c. che dica il volgo?chc uolete,chedica, fenon, che così uolete uoi?Pro-ucdete,prouedete.z?A anni /facie mala>abftinete t/oi.Le immonciitie poi j.Thefff. de’gefti,de’cenni,di atti,in ogni luogo,con quefìa,econ quella, in
Chiela,per fttada. Lefcurrilità di paroledishonefte, la bruttezza de’profanr concubinari;, incetti, lì upri,adulteri;, non feruato ua-fo, grado, tettò,età, qual lingua potrebbe narrar in poco tépo? Che diremo dclì’Auarttia tuarpcrcui fi fanno tanti lacnlcgi;,tanti ho-micidi;, tante rapine,tanti furti, rantcfimonic, fi fanno tanti te-. fiipaoni; fallì, fi condannano tanti innocenti,fi fàuoreggiano tan-