bacchetta; il quale Silentio è neceffiario nelle cofe fiacre , come ferine Virgilio , quando ei dice. Hinc fida fìlentia Sacris. Tifm effiendo dubio alcuno, che ogni bene procede dal poco parlar e ;& co fi il prete, commanda, F .A V E I(E S S^tCFJiS, oF^tVE\E ITTfij G VI S » che altro non è (come dice Fefiio) che B 0 FARJ, le qua li parole io ho vfiatelatine per non vficire finora de termini antichi intorno a facrificif. Finalmente quando il Prete s’appreflaua all’altare per facrificare, eilo trouaua ornato come moflrato habbiamo . Et il facerdote era coronato d’herbe , chiamate verbene, per effer appropriate , e slimate felici ne i Sacrifici] , le quali coglieuano luoghi fagri, quantunque noi impropriamente parlando chiamiamo perbene l’alloro , l’oliuo ,&la mortine , nondimeno Menandro afferma , che quefto era la mortine vfata nelle loro purificationi infieme co’l pentafillo , che noi diciamo cinque foglie ; an^i erano gli antichi di opinione , che l’oliuo fiofife albero tanto netto puro, che fie una meretri ce,o altra femina impudica lo toccaua, o piantana, non portaffie frutto , e fi Herbe a i feccaJfe. E ben che gli .Antichi ornaffiero i loro altari di quest e fogli,pur non prute,.P1° dimeno fiiimauano , ch’ogni Dio haueffiela fua herba , & albero particolare, come Gioue l’eficulo, eh’è vnafipetie di quercia ; .Apollo l’alloro ; Minerua l’~ olino ; Venere la mortine ,acaufia del fuo buon odore ; Pan il pino; & gli Dei infernali il cipreffb,perche no rimette mai quefta pianta una uolta tagliata, & dinota, che un morto non è più buono a nulla; Bacco Veliera, & Hercole l’oppio. Stimavano parimente,che ogni loro Dio hauefife vn’animale proprio come Bacco la capra,o il becco, perche ei nuoce alle vigne ; Cerere la Troia, perchèguafia le biade ; Diana il cerno,e il cane ; Flettano il cauallo; Fanno la Capra, Gioue il toro, Efculapio il gallo ; & ifis l’ocha. tqdl’imolare dunque', o facrificare quefili animali, il flamine,o facerdote, era vellito d’vna ue ste di lino bianca, chiamata da latini, .Alba uestisSignificando che la purità è grata a Dio ; & perche ogni cofa,che efee della terra,è nel fuo principio pu ra, & nettala quale vfian^a èanchora hoggifirai noflripreti nella pompa de’ loro fiacrificij , & nel principio , che effi entrano all’altare ; & uogliono 11 colore alcuni, che gli Egitti] nefoffiero inuentori, vfando le dette vesti ne’fiacrifi-biaco fon ci] d’un lino , detto XI LO Tf, onde fu detta la velie Xilina. Cicerone dimoilo gra ce ne[ [foro delle leggi,che il color bianco è molto grato a Dio , & che le uefti to a Pro. C()ior(lte non debbano feruire fe non agli-huomini dellaguerra;infomma que fio bàbita facerdotaleera.fi lungo, ched’ogni parte fi ftrafcinauaper terra. Vefliuanfìanchora quefili fiacerdoti d’una tonica dipinta, & fopra la tonica unafafcia intorno al petto, fi come parlando di TAurna Pompilio ha fcritto Tito LiuiOfdicendo che creò a Gioue un Flamine Diale gpetuo, veflillo d’una bella