Efculapio Dio della" fanità. t I B 0 bere s’imbriaca ,ritiene il dritto fapere di fi; ben che tu mi proni, che per ber ueleno,non morrà, nè pigliando oppio $' adorne tarà, nè getterà fuori ciò che egli hà in corpo,per elleboro che mangi, ma fe ipiedi non gli fanno/aldi, & la lingua non può parlar nett# , donde uiene che tu lo fimi effer in parte fi-brio,& in parte imbriaco è Sta fino. - DELLA INVENTIONE DELLA MEDICEA, E DEL MO. do di facrificare de’ Gentili. 1 Cap. XXXI. FV il primo Efculapio Dio della finità-, eh e trouò l'ufo della medicina, infognato forfè prima da qualche Dì^ fiato innan^ a lui. Quefio al tem- po di Homero fi uede,che no era ancora fiato collocato nel numero degli Dei; conciofia che il detto Toeta fà medicare a Tenone le piaghe di Marte. Ma -quando ei parla di Machaone figliuolo di Efculapio, & lo chiama huomo figliuolo di Efculapio medico, che trouò molti rimedij neceffirìj perla fanità de II’h uomo, & lo fà tanto eccellente in quefla arte, che ei dice,che rifufeita-ua i morti. Dice Lattantio , che Efculapio nacquefii padre, & di madre, che nonfuron daperfona conofiiuti, & cofi lafciati in me^o a un campo, &• tro-uato da celti cacciatori,fù dato in guardia a Chirone cètauro, che gfin/egnò l’arte di medicare, della qual fi feruirono dipoi fempregli antichi fino al tei» V habita- P° ài Hippocrate,che la riduffe alla fua perfettione. L’habitatione di Efcula-tione, di pio fùgià a Bagugia,Città ili Schiauonia,& dagli antichi chiamata Epidau Efculapio rofdcue eifù deificato,&gli fù fatto un tempio,& una flatua d’oro, & d'avorio,per le mani di Trafimede ecceUentifìimo finitore ( come ferine Taufa-nia)di quel tempo,& natiuo dell'Ifola di Taros. Eufibio nondimeno lo uefit, & dipinfe nel modo,che in marmo bianco fi uede ancora a Bpma, & in molte medaglie,& pietre antiche,cioè uefiito d’un mantello alla Greca, con un ba-fione in mano,al quale è attorcigliata una ferpe, & pare che il Dio s’appoggi fopra di quello.Significa la firpefficondo Fornuto)che fi come quelle fi fio gliano,&mutano Inforca,cofi auuiene de’ medici,che riducanogli ammalala ferpe ^alla fpaiatiaaua finità,rendendo loro un corpo nuovo.filtri vogliono,che dicata ad fi come JerPe fignifica la prudenza,cofi bifogni al buon medico effir prude» Efculapio te circa la fanità d’unaperfona. Ma Tlinio rende un'altra ragione, cioè che la ferpe fia dedicata ad Efculapioper ejfer bona a molte medicine,& Macrobio dice,che quefio è,perche la ferpe hà la uifia fittile,come bifogna,che hab bia il medico nella cura di un infermo,&che il baftone fignifica,che un homo ammalato hà bifogno di nutrimento,eh e lo foficga,in modo ch’ei no caggia af fatto,& Eufibio dice,che il battone gli è attribuito, come quello che per ap-poggiarfì è neceffario a un amalato . FÙ oltre a quefio dedicata ad Efculapio la Civetta,fignificado che il medico debe effer vigilate piu la notte,che ilgior no itorno all’infirmo.Kedefi ancora a Boma nelmc^o del Tenere unlfiletta amodo