J £ C 0 D 0. 16 anima intellettiva.accioche p loro trafiur aggine nò nafiao male le creature. ■Giudichi ciafcuno quanto poco importa all’huomo. che egli perda le noci 0 le ■caftagne.et quato importa alla chtefa.fe perde la creatura nel uetre della ma dre .perche la [anta madre chiefa no pidgefifi aggiaccino le viti. ma pche fi pdono le anime .l’h uomo per uedere il frutto della benedittione.che effo brama.& che la donna grauida fi uegga partorita bene.deue il manto alleggerire effamoglie da ogni fatica . et la moglie deueguardarfi da vivere molto delitiofamete. pchegliè regola generale nelle done gravide.che la molta fati ca le fa partorire malamete.et le molte delitie le fanno pericolare .l’httomo è crudele et inhumano, il quale vuole che la moglie s affatichi tato offendo gra uida.qudto faceva prima.che s’ingravidale.pche l’huomo vestito non corre Natura tato come fa il nudo ^rifiorì. nel lib.fettimo degli animali dice, che il Leone quado ha la Leonagrauida.no folamete piglia animali pio cibo fitto, & di lei ?iofce° u ma etiadio le va dattorno la notte.et il giorno p guardarla dapicolo,pciò vo- Lconcffia glio inferire.che quado le TrecipeJfe.etgrdSig.fonograuide.gliè ragioncuo grauida. le.che fiano da i lor mariti feruit e .tenute liete pche no le può il marito fare ■cofgra feruitio aitati ilpto.qto effa fa a lui quadogli partorifce vìi figliuolo. CÒfiderado ilpicolo.che corre la dona nel partorir e.et il trauaglio che sete il marito aferttirla;vederemo.che se^a coparatione è maggiore l’affano .pio quale p affaladona.eh e l’incòmodo del marito fofferto.pche la dona nel parto rirefapiù delle fue forge .et il marito, ancora che le ferita fa meno di filo che deue.L’huomo generofo .uirtuofo .et pio .dal topo che fentc la moglie ejfergra Officio vida.no fi dotterebbe allontanare da fila ne bora ne mometo pche il buo mari „ to hap legge.che pieghi gli occhi a mirare la moglie, adopi le mani aferuirla po aell» la roba & il cuore a cotetarla.TSfq fi reputi a fatica l’httomo di feruire.et co grauidan-piacere alla moglie gravida,pche la fatica del marito confifìe nelle forge.ma za dc Ia la fatica della donafià nelle vifcerc.<& che è di maggior affanno quando effe 2^ ^cb vogliono fcaricarfi della creatura nel partorire fi effe volte vano nella fepol- i,c eflenC tura co qlla.T^o meno fi devono ripredere le dòne plebee .le quali offendo gra vide vogliono effere ejfente da ognifacenda di cafa.il che effe nò dotterebbo-no fare,ne i mariti acconfintirui. perche l’ocio non fidamente è l’occafione. che non meritiamo il cielo, ma ancora è caufà che le donne non partorifeono bene.Tigli andò da vna parte vna Signora, la quale effondo grauida figoucr na chetamente. &■ vna lavoratrice, che fa mediocre fatica .per mio parere pericolano piu Signore tenute in delitie . che femphei lavoratrici. la carne molto groffa. è graffa. & quella che e magra, è mftpida.ma quella che non è magra ne graffa, èfaporofa. Foglio inferire che il manto dette procurare di fiancare la moglie da grafatica. & lamoglie dette fuggire le molte delitie. hautdo riguardo a quello.che figli conviene.perche il mediocre efircito cav fa. che fipartorifea con minore affanno . òledefimamente le donne gratti de . & fi e oralmente legenerofe deuonoguardarfi da effer devoratrici. &golofc D a poi