g Trimo g torno ài Quaresima, futurecofe,non nelle loro caufe,che quello modo non dà certezza JL immutabile,ma in loro ftefte, ilche è proprio di Dio.benche non è poco difficile quefto (Dotti.) Quomodo enim docet prophetas futura Deusy cui futurum quicquam non eft? an potius de futuris docet prafentiai at quod non efl, nec docere potè. Non è egli il vero ? Però ben dice fan Pie-2.Petr.r, tro , cjIe lacognition profetica, èvnaluce tenebrofa. Jdabemuspro-pheticumfermonem, cui benefacitis attendentes> qua fi lucerna lucenti incaligi* nofoloco. EtDauid. Tenebrofa aqua in nubibus aeris. Perche certo,non fi può faper à pieno il modo, come conofcono i Profeti le cofe future . Longe nimis eft ab acie mea modus ifle, (dice quel fanto Pad re ), in* ualuit ex me, non potero ad eum ; potero autem ex me, cum dederis tu dulce lu-men occultum oculorum meorum. Et chi potrebbe mai a pieno narrare, B quanto fempre fijno ftatc vtili al mondo le parole de’ Profeti ? Cura defecerit prophetia diflìpabitur populus ; difle Salomone. Nonvolfegià dire però, che fia neceffiario al mondo hauer fempre profeti nuo ui, che forfèhoranon fi truoua pur vn profeta nel Chriftianefimo, menotràl’altregenti.Mavolfedire ,chebifognaleggere, & vdire quelli profeti antichi, quelli, de’ quali diccua Chrifto - Ldàbcnc Lue. i«. -Moyfen t & prophetas, audiant illos. Et incipiens à Moyfe, & prophetis , in-lue.24. terpretabatur illis in omnibus, qua erant de ìpfo. E guai a noi, quando gli lafciarcmo . Onde prende auttorita l’Euangelio noftro contra i nemici di Chrifto, fe non da profeti ? Chi cftaggera meglio ivi- g tij noftri de’ profeti < Chi ci minaccia, chi ci promette, chi ci con fola, chi ci fpauenta meglio de’ profeti ? O fanti profeti. Cum de-Pr-au. 1$. fecerit prophetia , diflìpabitur populus. Vedi, chela Chiefa in quefto tempo di penitenza, legge ogni giorno r profeti. Iddio mi predi pur gratia, Roma , che io poflà volare in quella caligine tenebrofa delleprofetieloro, & conlachiaue Dauidica, aprire queifecreti legnati, e figillati, che io fpero farti fentire vKarmonia di quelli due organi, de’profeti , e de gliEuangelifti, che non ti empia gli orecchi di voluptà tranfitoria, ma ti rapifea, ti muoua, e ti trasfor mi gli animi di forte > che tu ditrenti in ogni modo altro huomo da quel,che fei. Horsùbafta. Di quelli tali profeti, era il noftro Gioe p le per non vagar più oltre, che fù figliuolo di Pathuele, della tribu di Ruben, nato nel campo Bethoron, oue anco mori, e fùfepolto-E profetarla a tempo d'Oz/a , Iohatam, Achaz,& Ezechia,alle due Tribu fole di Giuda, e diBeniamin. Il Signore adunque, fattagli vedere quella vifion imaginaria di tanta rouina, che già thò detro nella lettera, & efpofta in te medefima, Roma, inulta coloro, all! quali parlaua,e noi tutti in loro, a penitenza, a placar l’ira di Dio?. a reconciliarfi con lui, con quella predica bella, mirabile, piena di potila, d arte oratoria, di colori, d’apoftrofe,che hoggi la Chiefa re Icti j. cita per Epiftola. Conuertimini ad me in roto corde-veflro , in ieiunio, fletu, planiiui&fiindìte cordAvefìra. O chcpredica tnarauigliofa, da indur- le