Sopra la [crìa Conuerlmìnìj/c. il A negò poi anco tre volte ? A che fine gli diede poi per precetto. •kt/.»» jjrn t,l,i r^-htipc. ferì ìofìiup fìpiìtipt? A che dice fan Paolo. Matt l8* fanGiouanni. Tfon dico, ut peccetis, fed fi peccaueritis, aduocatum habe- i.Coi.j. rnus apud Tatrem Dominum Iefum Chrifìum ? A chi fi legge di quel fornicator Chriftiano. Tradidi illum Satbani«,vt faluusfiat ftirituseius ? & doue è quella"parola del Profeta ? Vulgo dicitur, fidimiferit vir vxorem fuam, & recedens duxerit virum alterum, numquid accedet ad eumvltraì Tu Hicr.j. autem fornicata es cum amatoribus multis , veruntamen reuertere ad me, & fufcipiam te ; le non per dare fperanza a peccatori, che qualunque volta fi pentono , e gemono con puro cuore, ladiuina mifericor-B dia, che della noftra morte non fi dilettò giamai , è pronta non vna,ma mille volte arileuargli dal più profondo dell’inferno?Non afpettateperò , che.vi conuerta lui folo , non vuol far miracoli Iddio in voi, come fece in fan Paolo, non vi vuol conucrtir folo fenza di voi, vuole, che anchor voi vi connettiate a lui, però Cant dice, Conueriimini ad me. Alcuni tiro. 2. (cDio .Trahe me pofl te . Alcu- a ni rapifce. Scio hominem raptum vfque ad tertium Calum. Altri intro- 2,cor.i2. duce a mano . Introduxit me Rex in cellam vinariam. Voi, voi fiate di Cantai quelli, Iddio vi dà la man fua, dategli voi la voflra , & falirete a lui. Iddio, che è quella fpera intellettuale , fi volta a voi con la fua gratia, voltategli voi la rota del voftro cuore, del voftro libero C arbitrio, e vi conuertirete. Non chiede qui meriti tuoi, Huomo, Donna , vuol folo il tuo confenfo, che tu come cauallo sfrenato non calcitri, quando ti tocca, che, come ancudine non tfindu-ri, quando ii martella 5 che comelAfpido fiordo non chiudi l’orecchio , quando ti chiama. E duro quellonoftro cuore, a gui-fa di marmo, rubello , e contumace all’onnipotente Iddio, è lecco, indeuoto, crudele, graue,fuperbo, altiero,afpro, inhumano, rozzo 5 fetu vorrai, Iddio lo farà molle, humido , foaue, dolce,humile,fuafibile, confentiente al bene. Odiciò, che egli dice ; Auferam à vobis cor lapideum, & dabo vobis cor carneum . Odi quel Ezech**» che dice il Profeta di quella mutatione del cuore, di quella pietra. D Conuertit petra in {lagna aquarum. Pregadunque, prega ; Ccnuerte me PfaLuj. Domine , & conuertar . Connette nos Deus falutaris nofièr. Conuerte me Hìere. jx. Domine, & eripe animam meam. Horsu, Roma, io voglio finir que- pf®}-’4* ila parte con Salomone. Non demoreris in errore impiorum, ante mortem Eccl'17. confitere. Amor tuo quafi nihil, perit confefiio ■ Confiteberis viuens, viuus, & fanus confiteberis, & laudabis Deum, & gloriaberis in miferationibus illius. Quam magna mifiricordia Domini, & propitiatio illius conuet tentibus ad fe ? O che parole fon quette , Chriftiani, imparatele, imparatele à mente. Non dimorate nell’error commune degli empi), che non conoscono Iddio, i quali dicono, diamei buon rempofin che fia-mo giouani, empiamei di piaceri, godiamo, ftiamo in fette, óc folazzi,