Sopra la Scrittura. Conuertìmìm, &c. 7 A ftefiì; più,come Dioichecomehuomini. Qui firitu Deiaguntur,q fi-lij Dei funt, dicel’Apofiolo. Et la Sapientia poi. Sapientia Dei mani- SaP-7-mas fanfiasfe transfert >& amicos Dei ,& prophetas conflìtuit. Però fi di-mandan Profeti. Quicnim propheta dicitur hodie, olim dicebatur videns, i-Reg.j. dice il primo di Rè. Quod ea videat, qua cateri videre non pofsunt, & pro-fficiat quain mysterio funt abfcondita. Però non fi polfono ingannare quelli Profeti ; tutto ciò, che la profetia vede, & dice , non pur c vero Tempre, ma non può mai efierfalfo. Dunque gli Afirologi, non fi pofiono dimandar profeti, fe ben molte volte toccano il vero delle cofe future , perche quella verità non è immutabile ; Non è immutabile il corfo de Cieli. Tu vedi, che Iddio feceftar B vna volta, e l’altra retrogradar il Sole, come vuoi adunque, che hìcLo. fia immutabile la verità aftrologica, che da i Cieli dipende £ Però dice Iddio , A fignis cali, nolite metuere. luxta vias gentium nolite difeere. a'47* Et altroue. Stent , & faluent te augures cali, qui contemplabantur fiderà, fupputabant menfes, vt ex eis annunciarent ventura tibi. Gli incantatori, medefimamente, che per arte magica, con fuffumigij, con caratteri, con malefici),hanno commertio coni dianoli,& da loro fanno molte cofe di quello, che hà da eflere ; non fi pofiono anco dimandar profeti, perche il più delle volte fono ingannati da quei fpiriti maligni. Egrediar ( dille vn demonio,) & ero firitus mendax in ore prophetarum . Quei foli adunque , che ifpirati da Dio, nella di-uinaprefeientia veggono quel, che hà daelfere , fi addimandano profeti. Effundam deffiritu meo fuper omnem carnem ( diceua egli ) & pro- lochi. phetabunt fili]veftri, & filiaveflrp. Peròtu vediil Signore hauerfi elet to per profeti in gran parte huomini indotti, inetti, pallori, agricoltori, fanciulli, plebei,& gli hà fatti vedere,& vaticinare cofe gra di,folo per moftrar loro,che la profetia non è noftr^, è fua. 6 fi ‘Deus in nobis , agitante calefcimus ilio. Impetus ille facer , femina mentis habet. E'vero però, che il Signore muoue le menti de’profeti il più delle volte, fecondo la loro difpofitione naturale- Chi è Pallore , gli fà veder quelle vifioni, che vede fotto fpetie, ò imagine di cofe pa-fiorali ; chi è agricoltore, d’agricoltura. Tu puoi vedere in Amos, che non parla mai fe non d’armenti . di vitelli, di tori, di giuuen-chi, perche era pallore. Efaia poi, che era nobilifiìmo.tu vedi come è eloquente, come è elegante, come veramente alleuato tra grandi. 2>i^oniro7M?zwy«awifer,ladiuinaSapientia. Non è già, che ella non pof Sap.s. fa far altrimenti .S’hà veduto negli Apoftoli, rozzi, pefcatori,idio ti, della feccia del mondo, e pur fono fiati fatti primi, non di fcien tiafolo, mad'eloquentia, sì che han captiuato i Rè, i Celar i, i Fi-lofofi, gli Oratori. alla fede di Chrifto. O quel fanto furor di Dio . comeèpotente. Ma per l’ordinario, Immaginarie uifioni de’Profeti erano conformi alla difpofition loro, e per quelle vedeuano le A 4 future