de tua pari, e vi Voltano le falle /alito che vi hanno veduto : ma non voglio già, che tu penfi, che quefit fieno come lituo Mecenate, ricchi di te/oro,fot enti d'amici, e paratifi fimi di tutti i beni di fortuna : pero non fperare da loro quella gran facultà, che già tu hauefi da lui : ma sì bene quel tanto, che fafufficiente à tuoi bifogni ne ce [fari : nè credere, che ti habbino à far manco di lui proportionalmente:perche, fe la fortuna fu più larga donatrice defuoibeni à éMece-nate, in loro la virtù, e grandezza de l'animo non è minore. E fe ecenate gli fupero di fcien-^a, tu potrai con la tua prudenza à qualche ora del giorno, ragionando con ejsi di cofe virtuofe, far tanto, che in breue tempo lo pareggino, e cofi per vno barrai acqui fato due Mecenati, non inferiori al tuo. Ora io ti rmgratio , e mi par mille anni ejfer da loro, pero di gratia mandami quanto prima. E perche que-fiovfficio , che tu hai fatto per me, merita maggior rifioro, che ringratiamento, & io non pofio , ioti prometto quello , che io potrò fare, e non ti mancherò. ti prometto dico, che io non ti lafcerò difcofiar da me mai, e ti menavo per tutto meco, doue io anderò, e nel mondo ti farò parimente , come me, immortale. Gio. lo non voglio altro, e di tanto ti prego. M Dio .