domenica l di qvaresim a. noi quanto la n’infetti, e quanto la fiainferma nelle tentationi? inchinata al male del continouo ? e tarda alle cofe dello fpirito ? quan to piena di defi deri j illeciti f Quella fola faria fofficiente a rouinar-ne fcnza i demonij. T T E T E Jt Z jt. r Kimedij contra le A alcuno dira : Tane proponi tanti pericoli, e danni, e non troui rimedia alcuno,di cui ci pofsiamo feruire» Anzi tutto quel che s’èdettoè rimedio. Ditemi,che co fa piu diftende gli animali imbecilli,e deboli,cheiltimo ni^ddi" re * Paura ^erue l°ro veGe d’armi : la paura li fa fuggire,e fi fai- uolo» U uan.° con Impaura. Però quanto io v’ho dimoftro la grandezzadel peri colo, tanto piu voi dorrete ftar vigilanti. ■ A quella paura lantifsima n eforta Eufebio Emifleno : Nettuno fia ficuro delle cofe pattate. Tanti lacci fon teli a* nollri piedi, e tati ti nimici ciotteruano,e cuftodifcono, e tante foflene fanno, etante difficultà n’apparecchiano,& in tati precepitij s’afcondono, che egli è forza di ftar fempre vigilanti,e temere prima,che arriuiamo al por Simìì. pert0 *. Chi patterà mai per vii ponte ftrettifsimo pollo fopravn fiume il timore, rapidifsimo,che non tema fino all’vlrimo oue muoua il piede i e che che fi dee fe bene egli l’ha pattato piu che mezzo,no tema ancora del retto,che le tótado auanza?Capendo,che fe puntopunto e’ titubale nell’vltimo,che ni. U° non gU gioueria hauer pattato ficuro il principio, & il mezzo. Colt noi, fehauefsimo pattato Chriftianamente i duoi terzi della vira» non per quello dobbiamo fidarci : condotta, che fin nell’vltimo flia il pericolo . Chi mai porrà giu l’armi prima, che non s’acqui-Hi la vittoria, e che non fi troui ficuro ? Quello Eulebio» Il fecondo è, la maceratione della carne, dalla quale procedono tanti peccati, e parimente la continoua oratione : lenza lo cui aiuto, come faria mai pofsibile fuggir tanti mali ? Ricordiamoci Jieb. 12. del detto dell’Apoftolo: Deponendo ognipefo\ & ogni peccalo > ebene circonda : quali dica,che noi fiamoattediati da ogni parte ► Non man ca il mondo,e la carne darne guerra, e guerra continoua : il che dii— Kom. 1fe f A poftolo chiaramente : Già io non opero tal cofa> ma il peccatole in ine habita* E affai