DOMENICA II. DI QUARESIMA.
cora la femplicità fua,quafi credendoli che quei due Profeti hauefle ro ad habitat quiui.Seguita di poi. Ancora parlando lui,ecco una nube lucida li coperfe,& ecco una noce della nube,che diceua.Quefio è il mio figliuol diletto, nel qual mi fon copiacciutosuditelui.QuoLCi uolefle dire. Quefto è il mio figliuolo,non adottiuo,ma proprio,non creato dal* tri,ma di me fteflò,ilqual no fece rapina della equalità ch’egli ha me co,ma rimanendo nella miaforma s’humiliò per la falute del mondo a pigliar la feruile. Io adunque mi fon compiaciuto in quefto unico mio figliuolo.La onde chiunque defidera di compiacermi diurni per fede, c carità ima cola medefimafèco, e a quella guifa di-uenuto feco uno,mi piacerà come lui.Vdite lui,perche u’apre lauia del cielo,eui prepara co gradi della croce la falita.Vditelui, perche egli è uia,uerità,e uita,perche egli è il mio ucrbo,e la mia fapienza. Vdite lui,e non le uoci del mondo,non le fallacie del diauolo,non le feduttioni della carne,non finalmente le uocide’Fanfei, che lo chia cimilo fo mano foduttore,e malfattore, e finalmente opponete contra quelle lo lì deb - noci facrileghe il teftimonio,e lo fplendore della mia noce,e quel di bc udire. Mose,e d’Helia,e finalmente quel di tutti i Cuoi miracoli.
D?o terri	Seguita poi:£ udendo quefto elidettero nellefue faccie,& hebberogra
bile, rn" P^^.Io ui prego fratelli,che confi deri ate,eh e fe quellauocedi Dio amabile,e che auifaua,impaurì tutto,che farà lafoa fpauenteuole al dìdelgiuditio rìela fpauenta tanto ne l’eflòrtareal’ofleruanzadel la legge,che farà poi nel ricercarla ragione della legge difprezzata? Ma fe Iddio uoleua in quella fua trasfigurationc moftrar la fua gloria,perche impaurifoe i difcepolijll faperaucrtire, che chi feruea Sai.2.	Dio ubidisca il Profeta..Ven/òc al Signore con timore, & fatelifefla con
tremore. L’elfultare, e far fella fi conuiene alla fua fomma bontà, & il timore alla fua Maeftà.e perche l’una,e l’altra cofa conuiene aDio, perciò fempre e l’una,e l’altra fi dee trouare nelle fue lodi.Puofsian cora addurre un’al tra cagione di quefto timore,afine cioè,che non fi fcordalfer mai di quefto tanto alto irnperio.la fuauità del quale no folo eccitale la memoria alla rimembranza di quello, ma in oltre lo fpauento che dette loro. Da Iche poi fèguifie,che udendo al tempo della passione tante parole ingiuriofe, e uituperofe dette malignamente di Chrifto, s’hauefiero con maggior facilità a ricordare di quefto teftimouio paterno tanto honorato,e confermato contati toftupore, echehauefferoafarpocaftimadelleparole profane de Giudei. Quello mifterio non fu fatto ad altro fine piu principale! cheper fàruedere,a grApoftolici,chelapafsione, che appretto di