10 Delagrange e Paulhan. Il nostro Secondo Referendum Il giudizio della Commissione Qn esito : « La conquista definitiva dell'aria sarà ottenuta coli'areonautica, o coli'aviazione; e, dato il caso di una guerra, quale dei due sistemi, più pesante e più leggero, sarà migliore come mezzo di offesa e di difesa ». Naturalmente avrebbe vinto il nostro II Referendum, e brillantemente, chi avesse potuto rispondere di qui vent'anni. Quando cioè tanto l'areonautica quanto l'aviazione avessero preso il loro giusto posto tra le molteplici estrinsecazioni umane. Dev'esser però una delle versatili doti del nostro pubblico, quella di profetizzare, perchè moltissimi concorrenti si son creduti in dovere di decretare la morte dell'areonautica. Già fra tutte le 35 risposte pubblicate, solo una, quella di Mario Gatti, premette specificando che cosa sia l'areonautica e che cosa .sia l'aviazione. E quantunque il nostro quesito fosse esposto in modo ben chiaro, pure, anche trattandosi solo di una questione di nome, non sarà male ricordare © LA S1AMPA SPORTIVA come la parola areo-nautica, si usi tanto per definire i più pesanti quanto pei più leggeri, poiché, come l'etimologia ben spiega, significa soltanto la nautica del cielo. Però tutti hanno inteso la parola areonautica nel senso che doveva avere nella questione cioè della navigazione coi palloni dirigibili. Il quesito proposto, che accennava ad una conquista definitiva dell'aria, permetteva un'elasticità di giudizi su questa conquista stessa in quantocliè la si poteva intendere in svariati modi, e di velocità, e di distanza, e di trasporto, ecc. Naturalmente, la preferenza nostra per la conquista definitiva dell'aria è da ritenerla tale quando i dirigibili e gli areoplani diverranno d' uso comune. E pur ammettendo come maggiori probabilità oggi siano per gli areoplani, non riteniamo opportuno il giudizio di molti nel credere il pallone dirigibile quasi tramontato come mezzo di conquista definitiva. Ammesso e concesso che tra le prime applicazioni aeree devono annoverarsi le militari, tanto più che il quesito nostro nella seconda parte trattava il caso d'un'eventuale guerra aerea, era da preferirsi a nostro avviso il dirigibile, che ha il còmpito delle gravi ricognizioni (armate, fortezze, cavallerie) avendo a suo vantaggio tutta l'atmosfera per sfuggire al tiro. Né può essere giusta la risposta di coloro che dissero l'areoplano indicato per le ricognizioni, poiché può sfuggire al tiro data la sua grande velocità; velocità che gli impedisce appunto la ricognizione. Infinite poi possono essere le modificazioni guerresche che completeranno la nuova arma di difesa e di offesa. Il nostro quesito, dunque, consisteva di due risposte ben precise. Cosa molto semplice. Pure, molti non l'han capito. * * Delle 213 risposte pervenuteci, tra le quali anche qualcuna femminile — cosa strana e significante — solo 35 furono le pubblicate. Moltissime ancora e pubblicate e non, han girato la questione inoltrandosi con osservazioni inutili o superflue, in questioni impossibili di tecnica e talvolta di buon senso. Molti ancora han fuorviato rispondendo a varie questioni per nulla o ben poco attinenti al NON /S/EVA ILVERQ FANALE AQIUILÀ&. CHE PORTA IMPRESSA ^T^. QUESTA MARCA LEGAI. (fflBjfl)) MENTE DEPOSITATA*. xHi' x-E LA PAROLA A QUI las* FABBRICA FS SANTINI ■ FI BRARA quesito. Qualcuno ha scritto pagine e pagine dimostrando, o almeno cercando di dimostrare, tutti gli usi dei palloni e degli areoplani: un bellissimo articolo, un po' noioso e molto lungo, ma sopratutto poco nuovo. E per di più, un'jnezia: si era dimenticato questo tale di concorrere a un referendum dove gli si chiedeva qualcosa... Molti... non per far una freddura, avevan... l'aria di voler, anche trattandosi di areoplani, tagliar la testa al toro, spiegando dei sistemi terribili di conquiste definitive dell'aria: sistemi le cui paternità eran palesi nella fede di nascita. Buone risposte alcune, insomma, e molte invece — come disse un concorrente — che trattandosi di spiegare la conquista dell'aria... avevan l'aria di una conquista d'un calamaio d'argento. Dopo nn esame accurato delle risposte pubblicate, e scartate quindi quelle che si dilungavano in particolari inutili, saputi, e alle volte errati, quelle che rispondevano o ad una sola delle domande o non rispondevano a nessuna delle due girando la questione ; rimasero in gara le pochissime altre. E allora si trovò che il signor Mario Gatti di Milano, parte da una tesi discutibilissima sul fatto che gli apparecchi devono presentare la minima superficie compatibile e lasciando intravedere nelle ultime righe un apparecchio ideale (Dio mio... quanti ce ne sono!!), ma non risponde al nostro quesito. Il signor Alessandro Bianco se svolge bene la seconda parte, per la prima parte ha il torto di non essere troppo persuasivo. L'ing. Carlo Bonafede che dice che in natura v'è il solo pesante, quindi esso solo deve trionfare, sbaglia. La natura ha dei problemi da risolvere, e la macchina ne ha degli altri. L'uccello non può avere un'elica perchè non è Alimentata dal sangue, e gli sarebbe dannosa. Si presenta poi troppo unilaterale e futurista. Gualtiero Farina ha qualche idea buona, ma grossolana, e Silvio Palazzi, pur scrivendo molte improprietà negli areoplani, ha saputo dir qualcosa di giusto. Il prof. Tartarini di Vercelli vuol essere invece troppo matematico, ciò che sarà bello, ma non chiesto dal nostro Concorso. Gualtiero Baluffi è troppo teorico e ha perso di vista (come moltissimi) la questione del tema, divagando in molte considerazioni inutili e discutibili. L'ing. Ernesto Miiller è troppo unilaterale, negando ai dirigibili ogni avvenire, come ogni presente e ogni passato. E' impreciso perchè l'aviazione ha preceduto l'areonautica (Leonardo da Vinci), e alla comparsa del motore leggero entrambe si sono affermate. Alcuni poi — e tra questi l'ing. Ernesto Miiller e il comm. Enrico De Giuli — che insistono nell'idea che abbiano vantaggio gli apparecchi di minima superficie per la minor resistenza opposta © AUTOMOBILISTI! Le vetture Migliori e più Convenienti Tipi 14i20 - 20{30 - 40{50 - 70i80 HP lool»tà Anonima B. BIANCHI • MILANO. BIANCHI Il monoplano Antoinette. u hipìan0 Voi,m.