LA STAMPA SPORTIVA lg partano poi tutti insieme. All'abbassarsi della fune, come furie scatenate, gli audaci ciclisti saltano in macchina e divorano la discesa. Dopo un paio di chilometri vi lia un passaggio a livello, l'ultimo, per fortuna, dei numerosi attraversanti questo percorso, il quale è inesorabilmente chiuso. Pare, però, che il contrattempo non angustii troppo il plotone, che si arresta ordinato, senza neppure tentare di attraversare i cancelli, custoditi da alcune guardie di servizio. Sopraggiungono così altri pochi ritardatari. Dopo tre minuti il passaggio del treno atteso avviene, e spalancati i cancelli, i corridori, con Ganna in testa, volano verso Osio. Paber, a tal punto, mi pare stanco. Pedala faticosamente in coda alla lunghissima schiera. A velocità fantasticamente veloce, tanto che noi dell'automobile ci domandiamo se questi giovani che ci sfuggono dinanzi sono di carne ed ossa come noi, attraversiamo i cinque o sei paesetti prima di Monza. La muta dei cinquanta e più fuggiaschi non sente stanchezza. La luce acuta li ferisce negli occhi torbidi di stanchezza, ma la macchia scura del branco procede sempre furiosamente veloce. Cuniolo Giovanni, vincitore del 5° Giro di Lombardia, All'entrare in Monza, la bucatura di un palmer appieda Bruschera. Egli scende e fa un gesto di disperazione. La corsa è perduta per lui, che aveva le migliori probabilità di vittoria sul gruppo, dato il suo spunto finale velocissimo. Sette chilometri mancano solo all'arrivo. La corsa è vertiginosa, e con la nostra automobile stentiamo a seguire i corridori fra la valanga di gente schierata ai lati del vialone di Monza. A questa improvvisa fuga dei migliori tutti rispondono, meno Faber, Bertarelli, Aimo Brocco e altri, che in breve si trovano distaccati dai fuggiaschi di parecchie centinaia di metri. Lignon, Ganna, Lorgeou battono un passo come se fossero appena partiti. Avvengono alcune cadute. Registro quella di Cagna, che ha la macchina sfasciata da un'automobile ; di Brambilla, che seppi poi essere rimasto ferito abbastanza gravemente; di Con-tesini e di qualche altro. Siamo all'ultimo chilometro, che non è però in alcun modo segnalato. L'arrivo è impressionante. La trentina di corridori che formano il plotone di testa si precipitano compatti al traguardo, che è tagliato nettamente prima da Cuniolo, con una ruota di vantaggio su Beaugeandre, e su altri 24 corridori, che arrivano tutti addossati gli uni agli altri nello spazio di neppure mezza dozzina di metri. L'epilogo volle essere spettacoloso come tutto lo svolgimento della corsa. *** Però, a conti fatti, l'esito di questo 5° Giro di Lombardia ha soddisfatto ben pochi ; non per ciò che riguarda l'importanza della gara, che certo è riuscita la più grandiosa competizione internazionale dell'annata, nè lo svolgimento che fu regolarissimo nella organizzazione ed epico nella lotta dei trecentocinquanta concorrenti; ma per ciò che riguarda il risultato finale, come graduatoria d'arrivo, che non potè essere netta e persuasiva. Molti dei corridori in gruppo, non credendo infatti di essere già tanto prossimi al traguardo, non si impegnarono in tempo e si videro così sorpassati dai più pratici del luogo d'arrivo. 11 pubblico sportivo non deve pertanto badare ad un numero di classifica, ma avendo appreso come si sono portati in gara i varii corridori e come sono arrivati, deve tributare ai 26 corridori giunti insieme lo stesso applauso e la medesima ammirazione, perchè tutti egualmente meritevoli di aver condotto una gara in modo superbo. Che poi la generazione attuale dei nostri corridori su strada si sia migliorata assai come sistema di corsa e di sapiente allenamento, sta a dimostrarlo l'alta percentuale degli arrivati. Di 863 partenti, ben 215 furono gli arrivati. L'anno scorso, stante la pioggia e le strade orribili, dei 208 partiti se ne ebbero solo 16 arrivati al traguardo finale. In complesso quindi la gran corsa è riuscita superba come lotta sportiva e farà epoca per molto ancora negli annali dello sport. Peccato solo che dal lato burocratico della classifica finale non sia riuscita soddisfacente dopo la ammirevole preparazione e uguale chance che molti fra i concorrenti avevano con sè. Ecco pertanto la classifica ufficiale: 1. Cuniolo Giovanni. 2. Beaugeandre Omero. 3. Trousselier Louis. 4. Lapize Octave. 5. Tibiletti Alfredo. Quindi, a pari merito, i seguenti 21 corridori elencati in ordine alfabetico. . . Agostoni Ugo, Azzini Ernesto, Azzini Luigi, Brizzi Gino, Christophe, Cittera Domenico, Cocchi Giovanni, Contesini Giuseppe, Costa Cesare, Duboc, Erba Angelo, Fiaschi Luigi, Gaietti Carlo, Ganna Luigi, Ga-ravaglia Gaetano, Garrigou Gustave, Lignon, Lorgeou George, Pavesi Eberardo, Van Houwaert Ciriel, Zan-zottera Cesare. . . Per questi 21 corridori classificati dopo ì primi 5 è il caso di dire che l'arrivo essendosi effettuato a Sesto, logicamente dovevano venire classificati... sesti ! Corrado Corradini. Questo V Giro di Lombardia, accanto a parecchie rivelazioni, ha favorito pure la riaffermazione di campioni, ieri ancora di fama regionale, ed oggi di fama nazionale. Fra questi: Luigi Fiaschi. Fiorentino, tutto vivacità e bontà d'animo, conta appena vent'anni ed è già professionista. Non per volontà sua, s'intende, ma per quella dell'Unione, che proprio nell'inizio della carriera del Fiaschi venne a sapere come egli avesse percepito in denaro il corrispettivo di una medaglietta d'oro,.. E quindi l'anatema ! Luigi Fiaschi ha la stoffa del routier, e nel fisico e nella pedalata ricorda molto il francese Lignon. Vincitore della Coppa Bastogi nel 1908, il primo anno che correva, battè brillantemente Rossignoli, Beni, e Cuniolo. Quest'anno, nella stessa corsa Bastogi, fu Rutt, vincitore del Gran Premio dell O. V.F. (7 novembre), quarto, avendo trovato inesorabilmente chiuso un passaggio a livello che un attimo prima era stato passato da Cuniolo, Gaietti e Canepari che arrivarono nell'ordine. Venne a Milano pel Giro di Lombardia dopo aver seguito un regime di vita metodico e severo. E si è classificato quinto, salvo... un ritorno in gruppo dopo la seconda decisione della Giuria. Comunque fu anche lui uno di quelli che per 210 km. tenne un passo di circa 35 km. di media all'ora, fu anche lui del manipolo che — come un uomo solo — tagliò primo il traguardo. L'abbiamo voluto ricordare perchè Luigi Fiaschi l'anno venturo sarà a fianco dei migliori. E' giovanissimo ed ha il fisico e il temperamento di un gran campione. Auguri. L'Abbonamento alla Stampa Sportiva costa L. 5 all'anno. m twÉmÈm Il Grand Prix delVXJ. V. Francese. — La partenza della prova finale. Da sinistra a destra : Dupré, Rutt, Ellegaard. (Fot. 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