mente rappresentare la nazione, dobbiamo assolutamente ammettere che la bella figura l'abbiamo fatta noi, e dico noi, avvalorando il giudizio, per aver constatato che delle due squadre in campo la nostra fu certamente la migliore, cioè quella che più meritatamente avrebbe dovuto ottenere la vittoria per aver saputo minacciare più volte e più insidiosamente la rete avversaria. Ma se la vittoria vera venne a mancare, e se il fischio finale dell'arbitro venne a suggellare con un incontro nullo quel magnifico spettacolo, quella nobile gara di emulazione combattutasi nel grandioso anfiteatro milanese, resta però l'illusione di aver constatato la marcia ascensionale del football italiano, che, dopo la gloriosa tappa di ieri, si vede aperto il cammino a nuove imprese, a quelle imprese che nell'agone internazionale ci daranno la visione netta e precisa di quanto valga la forza italica. La retta via è ora tracciata ed è obbligo di continuare per questa via che ci darà il piacere gradito di constatare una volta di più che non siamo noi gli ultimi, come per lo passato qualcuno intendeva classificarci. Dall'urto di queste due squadre dobbiamo rilevare due sistemi di giuoco diametralmente opposti. Il sistema austriaco nettamente si staccò dal nostro e rifulse in tutta la sua finezza ed in tutto il suo valore e se in alcuni momenti mancò quel caratteristico tiro rapido in goal, dobbiamo ammettere la squisita prova dataci da loro nei passaggi bassi, veloci e più di tutto precisi. Forse i campioni di Brandstetter non credevano di trovare tutta quella nostra azione difensiva, potente e sicura ed erano quasi certi di poter col loro giuoco impetuoso e travolgente trovar la rete del portiere azzurro ; ma il loro sistema benché estenuante trovò una barriera insormontabile nel duo Devecchi e Valle che colla calma l'uno e colla decisione e prontezza l'altro, frena- li match internazionale Italia-Austria. — A sinistra: Il difensore della rete nazionale De Simoni. A destra: / giuocatori italiani prima della partita. (Fot. Strazza). AUTOMOBILISTI 2 Occorre proviate la grande marca di pneumatici trlonfatrleo delle prlnol-Corse Internazionali di Resistenza de! 1912. ^•■■m. JL JI * uoouiio pvTiaio re» gieuiuc i PR0Y0ONIK (Eolninb) H l tttOVODNIK - Società Anonima Russo Francese (Capitile K milioni) - MILANO - Via F. Bellotti, 15. - TORINO - Via Montevecchio, 17. LA STAMPA SPORTIVA 8 GIUOCO DICL CALCIO Bono il matcìi limoni di duna (Dal nostro inviato speciale a Milano). Risultato veramente insperato, risultato che ha stupito anche i più scettici è stato quello ottenuto domenica scorsa da noi, contro la massiccia squadra austriaca. Se noi pensiamo a tutta quella fama che ha voluto precedere la discesa degli undici atleti dalla maglia bianca fregiata dall'aquila bicipite e a tutte quelle lodi che non solo alcuni giornali han voluto per l'occasione cantar'', ma bensì fatte lealmente dagli stessi maggiorenti loro e che cioè la cernita fatta per la composizione dell'undici austriaco era stata una delle più felici che si ricordasse in Austria, poiché con criterio speciale si erano scelti i migliori nomini da poter degna- La forte squadra austriaca che ha giuocato domenica scorsa contro il nostro undici azzurro. (Fot. Strazza). vano fin dall'inizio della partita e sempre l'irruenza avversaria, La scuola di questa squadra bianca aveva un compito già stabilito ; cioè que lo di fiaccare col giuoco combinato di penetrazione tutta la nostra difesa, per quindi imporsi, per poter eludere la vigilanza di De Simoni e dimostrare tutta la sua forza, il suo sistema diverso, ma sopratutto più forte del nostro. A loro pareva impossibile non poter rompere con azioni fulminee e con attacchi impetuosi e delineati tutta la nostra forza difensiva e del medesimo parere eravamo anche noi che, attraverso i giornali, sentivamo gridar lodi a questi campioni della nazione alleata. Ma i nostri non erano di quel parere e quando a tratti, nel primo tempo, si videro i campioni nazionali dar l'assalto alla porta avversaria, i campioni dalla maglia bianca non cercarono di imporsi con la contro offensiva, poiché a loro pareva che il momento non sarebbe tardato. Il secoudo tempo falsò, invece, tutto il loro divisamente e quando si accorsero che i campioni azzurri tutti raccolti tra le file difensive loro cercavano di volare ardimentosi in cerca della via del goal, era troppo tardi per poter dimostrare tutta la loro supremazia, e l'appello alle loro più recondite energie trovò nella battaglia fiera una salda compagine di avversari decisi con tutto l'ardimento e con la loro foga proverbiale a respingere e sostenere fino all'ultimo i loro attacchi ostinati audaci ed incalzanti. Ed il momento indimenticabile fu verso il se- II ma'ch internazionale Italia-Austria. — La folla degli spettatori che assiste dal >'ul»inare]dell' Arena (Fot. Argus). Nel medaglione: S. A. R• il Conte di Torino segue attentamente le diverse fasi di giuoco; al suo fianco vi è il Oonte Millo della Federazione (Fot. A. Ornano - Genova).