VII Al Lettore N tempo, cV ioflava fcrivendo alcune Contro* verfie f°pra l’Epifiole di S» Paolo, de fiderò il P. Maeflro Andrea Borghefi, Mmifiro Gene* rale dell' Ordine Sfifiro , che fa ceffi precedere uri Infili tuffine Oratoria per ufo de' Nofiri Studenti fio, fenz addurre feufe, ò verifimili, ò vere, riPpofi, che ubbidirei, e ho ubbidito. Godo d'avere ubbidito a un Uomo Z elantiffimo di promuovere gli Studfi Nofiri. Suol dire P Eminentiffimo Vali emani con fornmit^ tenerezza, e fiima, che in quefi' Uomo fi ammirano quegli ottimi lineamenti di Voltale molto più quelle fante Idee di Governo, che aveva S. Bonaventura ne* diciott’annifin cui reffie tutto l* Ordine F'rancifc.ano • Vive quefto Porporato, e vive benigniffimo Protettore del Blofiro Infiituto. Similmente , quando ebbi l'onore d* umiliarmi a piè del Trono di C LEMENTE UNiDECIMO, Sua Santità clementi ([imamente fi efpreffe, che fi confai ava d'a-verlo creato Generale, perchè dalle Perfine più ragguardevoli d'ognifiato ne udiva parlare con difiinzione. Vive questo Santissimo , e Dottissimo Pontefice, e vive, sostenuto da una particolare Divina Provvidenza , a beneficio di tu r-ta la Chlesa Cattolica. Quindi ognuno potrà comprendere , quanto grandefia l'interno mio godimento ; per vedere, che l* esercizio di mia ubbidienza non è fidamente Pruova del Voto , ed effetto d'unafiliale dovuta raffegnazione; ma che, finza quefio riguarda, è tale }quale avrebbe dovuto effereper ogni altro rifletto . Eccoti , benigno Lettore, il motivo d'avere ferii to, e di fcriverein materia Retorica, dopo aver confumata una gran parte di mia-Vita fin leggendo Teologia* Ora