LIBRO PRIMO. ' ?34 alì’orationi : tal che quefto fanro huomo fi crè deua,che gli cogliere la volta. Cofi Con queftai fuafimulatadeuotione a poco apoco s’impa-* dronì del luogo delle fuftanze. Vna notte il valent’huomo fece vna 1-euata di gran valuta^ & nertò la cafa di quel ch’era di buono, come vn bacin da barbieri , & comprò il porco . La mattina il fanto deuoto leuatofi, & non troùà* do il fuo concorrente fi marauigliò,ma piùre^ ftò ftupido, che tutte le cofe di valuta, & Foro^ & l’argento foflè fparito, pur fu di tanto intei* letto5 ch’egli pensò alla malitià del fuo difce-polo,& fece vn lamento dello fmarrito , anzi perduto huòmo; & per ritrouarlo fi parti, & fi meffè per molte terre , andando cercandolo^ per ricrollare almeno lui, fe non il teforo,& hat ueua difpiacerè d’eflere in mezo del dolore della perdita dèlFvno, & dell’altro . Partito il buon credulo; fi rifcontrò per la ftrada in duè Caproni faluatichi, che faceuano bataglia ini fieme à guerra finita, i quali furon fopragiunti da vna Volpe, che fi mefle in mezo à leccare il fangue,che loro fpandeiiano,tante cornate s’e rano datte . Et non confidérando il pericolo^ toccò vna ftretta da due vrth & la fecero crep^ pare; cofi pagò la pena della prefa profondo^ ne.Veduto quefto accidente,feguitò ilfuo ca* mi no,onde peruenne a vna grolla terra, & per cfler notte,alloggiò in cafa d’una dónetta pe$-E z catorella*