/ 11 r livido. Nel polmone fi o/lèrvavano delle macchie livide . Il fangue li ve e aggrumato nel cuore ; ma i mufcoli nervo comparivano appena un poco fchìato, e ben anche deva nero attorno al alterati . Siffatta -fperìenza pareva confermar Tempre più, che il veléno non fi comunica dal nervo a’ mu fcoli vicini , e che non vi ha malattia locale in quelle parti . Ad un altro coniglio fu da me /coverto il nervo ifchiadico : io lo troncai come Copra, e lo ferii fecondo il /olito co3 denti veleno!! di due Vipere . Il coniglio gridò ? e fece degli feontorcimenti a mifura che il jnervo fu ferito . Egli morì nel termine di jó ore. 11 nervo era in fiammato e livida in moki luoghi : il polmone aveva delle macchie grandi nere. Nelle auricole, nel cuore, ne" più gro/Iì vali venofi lì vedeva il fangue nero c coagulato . Tutto il te/furo cellu lare del baffo ventre feorgevafi infiammato ; la parte interna della pelle dimo/lrava eziandio in fiammazione . Verfo il petto, la pelle, il te/furo cellulare, i mufcoli, tutto era cangrenato. I mu fcoli attorno al nervo comparivano lividi fino ad una linea di profondità ? Quella feconda fperienza è affai diverfa dalla prima, e può indurre in fofpetto, che la mor fina della Vipera è velenofa ben anche pe3 nervi, e che la malattia del veleno erafi comunicata all* animale , ed a tutte le parti al di fopra del ner vo troncato . In tale incertezza , non vi è alrro metodo per difeoprire la verità , che dì profeguire T efperienze . Egli è in certo modo impoffh