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Quell’ ultimo appena ebbe un tumore fenfibile .
L’altro ebbe un groflo tumore , e i medefimi
/intorni del primo . Due giorni appreso fi aprì
da me quello che compariva fano e lenza malo­
re . Trovai che il tefluto cellulare era un poco
inTanguinato, con alcuni travafamenti di umori ,
ma il tutto leggiermente . Non appariva in mo­
do alcuno che quell’ animale potefie morir di
veleno . Egli era vigorofo , mangiava , correva
da fano , mentre 1* altro in termini di 4. ore era
in uno fiato tutto contrario .
Simili fperienze lafciano Tempre qualche dub­
bio, che il veleno non fiali comunicato alle par­
ti incife 5 cioè agli orli della pelle. Si cercarono
da me diverfi mezzi di far nuovi efperimenti per
ufcir da quello dubbio ; ma trovai Tempre altre
difficoltà, e qualche equivoco ne* riluttati^

leguente .
Tagliai un gran pezzo di pelle fui dorfo di
un porco d’ India . Seccai bene il telfuto cellu­
lare , e vi polì fopra due gocce di veleno . La
porzione di pelle firappata circolarmente, aveva
più di un pollice di diametro . Difiefi il veleno
fui telfuto cellulare in uno fpazio di tre linee in
giro, ed egualmente difiante dalla pelle , per tute'
i lati.
Il telfuto cellulare diventò nero come 1’ inchiofìro in meno di lei ore . In termine di dodici
ore fi coprì di un’ eTcara . Nondimeno f anima­
le non morì , benché avelfe 1’efcara 22. giorni
Si ripetè da me quella fperienza fopra fei pic­
elo-