8 L'ILLUSTRAZIONE DELLA GUERRA i: LA STAMPA SPORTIVA CACAO TAlinont I nostri nuovi alleati. — Poincaré, presidente delta Republica francese. I nostri nuovi alleati. — Il Re e la Regina d'Inghilterra visitano le squadriglie degli aviatori. « È uri futuro vincitore di Gare perchè usa il Cacao Talmone ». Spigolature della Guerra Venezia al buio e ladri... patrlotti! Leggo e riporto : magnifico, incantevole l'aspetto della città illuminata solo dal raggio lunare; molta gente esce la notte di casa per godere appunto tale bellezza. Si potrà ritenere che il buio delle calli anguste faciliti l'opera, acuisca l'avidità dei ladri : ebbene no: il cronista nota invece cbe la rubrica dei furti — diciamolo senza ambagi — talvolta sì nutrita, è in questo periodo assolutamente sterile: anche i ladri sacrificano... Insomma, la popolazione è preparata ad ogni evenienza; ormai tutti scrutano nelle prime ore del mattino il cielo, ma senza ansia; e non vi so dire quante discussioni si facciano sulla possibilità di incursioni aviatorie col cielo sereno e col cielo coperto, col vento di scirocco o con quello di greco. Mai la meteorologia fu tanto in onore, tanto volgarizzata. Ed ancora : i veneziani sentono ora più che mai il loro affetto per la città singolare, per i loro monumenti. Forse non mai prima d'ora carezzarono tanto collo sguardo la loro basilica d'oro, il loro palazzo ducale, ne sentirono la eloquente bellezza, le vibrazioni vitali della storia antica gloriosa, nè mai il loro animo si commosse come ora per essi. Alla loro protezione qualcuno guarda con amore; i militari dai loro osservatori vi collaborano colle armi pronte: tutti si affidano all'intelligenza e all'affetto degli esperti difensori. » « « Il popolo è calmo e sorridente... Mentre scoppiettavano le mitragliatrici col loro caratteristico pa-pa-pa, si vedevano gli areoplani assalitori circondarsi dei grossi flocchi bianchi degli shrapnels. Sul primo non vi si fece caso, perchè il rumore dello sparo giungeva assai in ritardo in confronto alia visione. Poi qualcuno spiegò, e tutti gli occhi si dedicarono alla scoperta dei grossi fiocchi bianchi. Gli oh! degli spettatori nulla avevano di diverso da quelli che si odono la sera del Redentore ai fuochi artificiali. Quando si vide il primo nostro velivolo levarsi nell'aria alla caccia degli uccelli insidiosi, fu un coro di evviva: siestu benedeto ! Pipar un fisolo ! Ohe pecà che no ghe sia mio compar a veder anca tu! E quando arrivarono a Venezia stessa i primi prigionieri austriaci, fatti a Porto Buso, sul molo Jf Aé*.- &*«. Quel sangue unirà in una sola possente unità non solo tutta la nazione italiana dalle Alpi alla Dalmazia, ma permetterà anche all'Italia una volta per tutte d'occupare un posto nella famiglia delle Potenze europee, non avendo più da temere le mire ambiziose dei barbari teutonici. * • He Dal manifesto della patriottica società « Pro esercito » di Milano : « Pensate, o soldati d'Italia, che i fratelli irredenti hanno compiuto per anni ed anni tutti i sacrifici per mantenersi italiani, e che l'Austria ha sempre ritenuto un delitto la loro fede infliggendo ad essi perciò tutte le persecuzioni. Pensate che oggi, mentre voi avete il conforto di combattere all'ombra del tricolore, sotto la guida di ufficiali italiani, per difendere diritti italiani, fratelli nostri di sangue, di lingua e d'ideale sono brutalmente costretti a combattere per il trionfo d'una causa cbe non li riguarda, per difendere una bandiera che agli italiani ricorda il martirio dei padri. Soldati e marinai d'Italia! Nella guerra che condurrete, vi conforti la nobiltà suprema della causa per la quale dovete combattere : vi sia di sprone il pensiero che i nemici in nove mesi di guerra hanno violata ogni legge della civiltà e dell'onore. si affollava la gente a veder la torpediniera che appariva gremita. Ma nessuna voce di odio : poveri diavoli, i fa quel che i ghe ordina ! ed un altro aggiungeva filosoficamente : adesso i starà megio ! Il nostro popolo è sempre lì, col cuore alla mano... fin troppo ! • • Tra Clementel e Poppino Garibaldi. Clementel, vice-presidente della Camera francese, telegrafò a Poppino Garibaldi augurando che l'Italia realizzi le aspirazioni nazionali, vendichi i morti nell'Argonne, contribuisca alla vittoria definitiva del diritto e della civiltà latina. Peppino Garibaldi rispose: I morti nostri nell'Argonne furono i pionieri della nostra guerra; il loro sangue fiorisce oggi nella nostra alleanza. Lotteremo, vinceremo nel nome delle nostre aspirazioni, per la nostra razza, per la civiltà latina e più ancora per una umanità migliore ! * * * Un giornale russo, il Ruskoje Slovo in un suo bellissimo articolo « Viva l'Italia » dice, tra l'altro: salutando l'Italia come una Potenza alleata, il popolo russo s'inchina davanti alla decisione eroica della nazione italiana, cbe ha preso sulle proprie spalle il grave fardello della guerra. Ma il sangue prezioso dei figli del magnifico paese non sarà versato invano.