LA STAMPA SPORTIVA 1 l,a difesa del " Novara P. lì. (!. ». Ha sinistra a destra d'Ha fotografia: Pei/sotti, Gambuti, Proverbio. Iiporsi. eliminando in parte quello avversario. Itattica del «Milan», assai nota per i decisi lochi condotti velocemente con appoggio delle Ina dovuto cedere di fronte alla tattica più ac- ■amica, ma penetrante per vivacità di condotta, ■ vercellesi, i quali, finalmente, con l'innesto di otta fra i forwards, hanno trovato la loro prima In, troppo attardata prima da Milano III, più listo, forse, alla difesa della porta con Bossola |arberis. |>tra notevole osservazione da farsi a proposito I bianchi, si è che han lasciato l'impressione Irniente di quelli che vogliono con tutta l'anima |vare ad uno scopo. Questa dote dovrebbero edere molte squadre in quanto ha una grande mtanza e non è chi non là veda: essa, tradotta latti, significa dare tutto per la squadra, per i I bagni ; significa correre là dove esiste il pe- I per rinforzare la difesa, significa andar a ulere il pallone quando per avventura non Iga mai passato, significa lavorare instancabil- lite insomma^senza limitare la propria azione lompito assegnato di attaccante o di difensore, Vino così sorregge l'altro, lo completa, sia esso attacco, sia esso in difesa e da questa bella l'ione più facili scaturiscono le vittorie, larticolarmente diremo che la prima linea del lilan» risentì un poco dell'assenza di Morandi, I fu superiore a quella vercellese nel primo |i»o, quando «Vercelli» ancor non si era tro- quando tuttavia ancora una volta apparve ■lente la mancanza di un buon trascinatore di l'irono innumerevoli infatti gli attacchi dei mi- liti, ma ebbero il frutto di un solo goal, poiché Illesa vercellese lavorava bene, ebbero il frutto Ini solo goal anche se sostenuti e nutriti sa- li temente da Scarioni, Soldera e Lovati. Nel J udo tempo invece la prima linea del « Milan » | > svanendo e assai più pochi furono gli attac- I mentre i vercellesi, trascinati da Rosetta, coa- rato ottimamente dal poderoso Rampini II, Introno un po' alla volta quella abilitàche do- li loro fruttare la vittoria per la superiorità Iscutibil mente affermata. F linee di sostegno parvero equivalersi, ma Jl'a del «Milan» ebbe poi il punto debole in fera, esaurito per il magnifico lavoro fatto nel fio tempo. Buone le difese estreme, migliore ■"» vercellese nei backs, quella milanese nel f iere Binda che oggi si è rivelato assai buono, l'indo la rete in molte situazioni assai difficili. | Primo tempo il « Milan » mantiene spesso certa superiorità ed impegna a fondo la di- avversaria, ma solo al 25<> minuto riesce a |are per merito di Varese che riceve la palla f'Oghi. La «Pro Vercelli» stenta a ritrovarsi r 'ìrianto le sfugga, alcune volte la occasione piaggiare, lascia però l'impressione di poter 1 assai più. Infatti, nel secondo tempo, dopo l'al- terna vicenda del primo quarto d'ora, sono i bianchi che attaccano decisi, sono i bianchi che impongono il loro gioco. E' inutile riandare le fasi molteplici, basti sapere ormai che la « Pro Vercelli » rie- sce a segnare il pareggio al 27" minuto ed a marcare il vantaggio al 40° minuto. Il primo goal fu fatto da Rosetta, il se- condo da Rampini IV. Il gioco nel se- condo tempo fu spesso rude, ma l'ar- bitro, avv. Mauro, che ha diretto assai bene l'incontro, ha sempre frenato evi- tando spiacevoli incidenti. Le squadre erano così formate: «Pro Vercelli»: Barberis, Rosetta e Bossola; Ara (capitano), Parodi, Degara; Corna, Rampini IV, Milano III, Mattu- teia e Rampini II. «Milan Club»: Binda, Loiacono ed Arzaghi; Scarioni, Soldera (cap.) e Lo- vati; Bronzini, Oleario, Roghi, Varese e Mariani. I migliori uomini in campo furono Ram- pini II, Rosetta, Ara, Binda, Mariani, Scarioni. LE ALTRE GARE. " Genoa j, e " Legnano „ pari lai. Nel considerare questo risultato, a molti sembrerà che il« Genoa » non abbia saputo dimostrare quella superiorità che era da aspettarsi, ma per le informazioni avute possiamo dire invece che la supe- riorità del « Genoa » apparve indiscutibile già fin dal primo tempo dopo un quarto d'ora di gioco. Differente assai la classe di queste due squadre: classica nei genovesi, possente, ma non coordinata nei legnanesi. Mirabile fu l'accademia fatta dai rosso bleu quando ancora potevano contare Brezzi all'attacco nel suo solito posto. Ottimo trascinatore, come poche volte anzi così fu visto, seppe condurre la prima linea con fine maestria fornendo coi suoi laterali un bel gioco d'assieme, un continuo ricamo di passaggi fatti spesso a ben aggiustati colpi di testa. In ciò sostenuta, la prima linea, sufficiente- mente dagli halves. 11 «Legnano» non potè o non seppe fare una simile esibizione di virtuosismo. I suoi avanti, sono irruenti, combinano spesso e bene, ma non hanno però la classe degli avver- sari, sicché il loro gioco sbiadisce di fronte al gioco di quelli. Il « Genoa » ha tuttavia la sua linea debole : la seconda, dove specialmente evidente appare sem- pre l'insufficienza del centro che non è all'altezza del complesso della squadra. Ottimo gioco fecero le difese estreme, più pre- ciso in quella del « Genoa » per i baclcs, più bril- lante in quella del « Legnano » per il portiere Ca- meroni. Il « Genoa » ha segnato il suo goal all'8" minuto del 1" tempo per merito di Santamaria, il « Le- gnano » ha pareggiato al 20» minuto con Motta in seguito ad un errore di Terzi. Il « Legnano » si è difeso strenuamente, ma il «Genoa» avrebbe dovuto vincere. "Casale,, batte "A. C. Padova,, 1 a 0. Il « Casale » giocò mancante di diversi suoi buoni elementi eppure riuscì a vincere i padovani. Questi peiò, specie nel primo tempo, tennero assai l'at- tacco ed in campo furono certamente i migliori. Il loro gioco è fatto di passaggi precisi, ma non sanno risolvere con rapidità le loro azioni facil- mente sventate così dagli avversari. Se conside- riamo però le ottime prove fornite fuori del loro campo è facile arguire che sul loro terreno e col loro pubblico essi sapranno ottenere migliori suc- cessi. In complesso adunque lasciarono ottima im- pressione, ma il loro sistema di gioco fatto di con- tinui passaggi senza una precisa, immediata mèta, se dimostrò una buona padronanza della palla, non fruttò loro quella vittoria che, dato l'anda- mento della gara, non avrebbe dovuto mancare. Il « Casale » si condusse onorevolmente e si me- ritò la vittoria non foss'altro per l'impegno addi- mostrato anche se handicappato in modo piuttosto considerevole. "Brescia,, e "Juventus,, hanno finito alla pari la loro partita. La «Juventus» evidentemente ha perduto un po' di quella coesione che le diede, quest'anno, modo di avere ottimi successi, e pur avendo bril- lato nella difesa, non riuscì a battere il « Brescia » perchè l'attacco suo fu incerto e farraginoso. Il « Brescia » invece ha fatto una buona prova, rial- zando così un poco le sue sorti scosse dagli ultimi incontri e specie nel primo tempo fu assai minac- cioso. " Bologna „ batte " Boria „ 4 ad 1. E' la sorpresa clamorosa della giornata. Battere la « Doria » sul suo campo non è certo facile cosa in qualsiasi condizione si trovi tale squadra, ma batterla dopo le buone prove da essa fatte negli ultimi matches è qualche cosa che supera l'aspet- tativa. La vittoria del Bologna fu precisa, convincente, siccome convincente fu il suo gioco serrato, veloce, buonissimo sia per gli attacchi a folate come per quelli intessuti con brevi passaggi. L' « Internazionale », domenica prossima, avrà un ostacolo non indifferente da superare a Bologna contro questa squadra che merita di essere certo considerata assai più che non lo sia stata fino ad ora. ^Accipiter. m li ma tch e Pro Vercelli-Mi'an » (2-1). (Fot Strazza - lastre Cappelli).