7 LA STAMPA SPORTIVA a-rte, deciso come il comm. Mercanti, un figlio i Brescia. Sapevamo dell'opera organizzativa degli spor- ivi bresciani, ma quanto essi ci hanno permesso i osservare nella visita al Circuito supera ogni ostra immaginazione. "Mai circuito automobilistico al mondo avrà vuto come quello prossimo di Brescia campo nortivo più perfetto, più ampio, più interessante, mmaginate, o lettori, una pista sulla quale pos- ono marciare anche due concorrenti contempo- aneamente lanciati alla velocità di 200 Km. ai- ora ! Il riattamento del suolo stradale della via pro- óncia'Ie, 1 allargamento di strade minori comu- iali, la creazione di curve dhe durano per chi- ometri sorte attraverso campi coltivati giranti ab infuori di grosse borgate, le deviazioni di grossi anali formano un arduo problema organizzativo ,11 a. cui soluzione sanno rispondere solo te fede, entusiasmo, la praticità degli uomini bresciani he fanno capo al comm. Mercanti Fra un mese la pista dove si otterranno velo- ita fantastiche sarà ultimata e le prove di co-1- audo le faranno gli stessi concorrenti. Sorgeranno contemporaneamente le grandi tri- june. i luoghi di rifornimento, i restaurants, la posta, il telegrafo, il telefono- a mezzo del quale ;i conosceranno di minuto in minuto tutte le fasi ri eli a corsa. Industriali, corridori e giornalisti hanno ripor- tato domenica una sola impressione : quella di grandiosità e di ricchezza di comfort. Il Circuito di Brescia del 1921 non avrà pre- edenti nella storia automobilistica mondiale. Brescia scriyerà nuovamente a caratteri d'oro il uo nome nella storia dello sport motoristico, l'Automobile Club di Milano ed il Comitato di Brescia bene avranno meritato con la loro- orga- nizzazione la riconoscenza del popolo- italiano. La presenza a Brescia e meglio diremo sul Cir- cuito di una così eletta schiera di autorità, di campioni e di competenti, il plauso unanime che essi hanno rivolto ai coraggiosi organizzatori, sono l'esordio di quello che sarà il successo colossale dell'impresa Grandiosa impresa i Bravissimi, a- mici bresciani ! Per dare maggiormente valore al nostro- asserto ricorderemo qui quanti la pensano come noi e che domenica sedettero attorno all'animatore di tutto questo movimento organizzatore, il commen- datore Mercanti, riuniti a banchetto all'Hotel del Gallo: il Prefetto, comm. Marziali», l'assessore anziano di Brescia cav. Cavalièri, il segretario della Commissione Sportiva A. C. Moldenhauer, 'ing. Allegri deputate- provinciale ai lavori, il comm. Verona, il cav. Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sfori, l'aviatore Brack Papa, colonnello dei RR. CC. cav. Caratele, il. com- mendator Strada, il magg. Stanzani, l'Intendente di Finanza cav. Barbieri (Governo-, RR. CC. e Finanza : ecco un trinomio promettente per l'as- sistenza benigna del Barbableu Stato nella pros- sima manifestazione !), M. Reinach, il cav. Chi- ribiri, il nob. Origo-ni, presid. S. I. Aviaz. Milano, la baronessa Dosio di Lidel, l'ing. Galli, il com- mendator Caffarati, il march. Niccolini, Guttie- rez, il Questore cav. Colonna, il march. Sommi- Picenardi, Silvani, Ascari, Sirtori, Momo, l'ing. Scheìdler vice-presid. Moto C. It., l'ing. La Tor- re, il cap. Sacchi, il pittore Mazza, il comm. Da- via, il comm. ing. Orefici, il comm. Spagnolo-, il comm. Carli, l'avv. Feroldi, la signora Gag- giotti, il nob. Da Ponte, il comm. Bertoli, l'avv. Corradi, i rappresentanti della stampa politica e sportiva di tutta Italia. L'Unione Italiana delle Fabbriche di automo- bili ha per la riunione di Brescia concessa la -••a completa adesione invitando tutte le fabbri- che italiane a parteciparvi. L'impresa che ha avuto l'appoggio-, più com- pleto del Governo, della deputazione provinciale e degli enti locali, che suscita l'ammirazione u- nanime della stampa sportiva e politica d'Italia, deve raccogliere l'adesione più completa delle fabbriche italiane. Sul suolo- italiano la vittoria dovrà essere degli italiani contro i campioni d'oltr'Alpe che scende- ranno in Italia dalla Francia e dalla Germania. Nessuno quindi manchi di aderire all'invito dei figli di Brescia; l'industria automobilistica nazio- nale deve mettere in gara i suoi migliori pro- dotti, deve in questa occasione fare nuovamente in modo di valorizzarli. Prendiamo motivo dalle giornate motoristiche bresciane per fare ridire neb mondo- intero che in Italia non vi è la rivoluzione come ad arte più volte si è fatto credere a tutto detrimento delle nòstre industrie. Nelle officine italiane si lavora, e le nostre maestranze sono in fatto di costruzione auto-mobilistica sempre * le prime del mondo. Ripetiamo-: nes-suno si rifiuti di aderire. G. Verona. CIAAULAT& MANE AL LATTE fi- lili lutto per l'aviazione francese In seguito ad una operazione causata da un accidente automd|Ml-isticq, è -morto il! capitano aviatore Anselmo Marchal, malato da molti mesi. Anselmo Marchal riassumeva si può dire da solo la storia dell'aviazione di guerra e di pace. Pi- lota fin dal 1910, egli era uno dei tecnici più reputati dell'aviazione francese. Egli aveva stu- diato per molto tempo l'aviazione tedesca, prima delle ostilità, e le informazioni che egli riportò dalle visite che aveva fatto in quel paese furono preziose per il Governo francese. Il suo Sogno era di sorvolare Berlino, per mostrare al nemico che la sua capitale non era al riparo- dagli attacchi francesi. Ma fu oltremodo difficile decidere il quartier generale ad autorizzare una simile im- presa. L'aptorizzazione venne finalmente accor- data ed il capitano Marchal partì da Nancy u un biplano- mosso da un motore dj 80 cavalli il 20 luglio 1916, ore 21,10. Egl'i incontrò nel suo viaggio- la pioggia a partire da Francoforte ; alle 2,10 del mattino giunse al disopra di Berlino, ove lanciò cinquemila manifesti. All'aurora la fatica e le deficienza del motore fecero di questa fine di raid una vera agonia. Egli fu costretto- a scen- der a Cholm a 1380 chilometri dal punto di par- tenza e a 80 chilometri dalle linee russe. Egli venne catturato da un sottufficiale austriaco. I te- deschi però rivendicarono la cattura e il Marchal conobbe allora la prigione di rigore nelle car- ceri tedesche. Egli finì per ritrovare l'aviatore Garro-, insieme al quale evase al principio del iqi8, riuscendo, dono molteplici peripezie, a rien- trare in Francia. Edi si era applicato- poi a co- struire un apparecchio- speciale per attraversare l'Atlantico, ma l'indifferenza e le interminabili formalità impedirono di essere pronto nrima del- la vittoria di Alcook e di Brown. Tale è l'eroe la cui perdita è un vero lutto per l'aviazione. - _ i I campionati liguri della Federazione Ginnastica. A destra: corsa m. 1000: i° Sega, 20 Ferrerò, 30 Orengo. (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). Nel centro: salto con l'asta: i° Michelasi di Sesto con m. 2,85. (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). A destra: gara fra due forti lottatori. Ghezzi campione pesi piuma e l'atleta Isetta. (Fotografia Guarneri - Lastre Cappelli).