IO LA STAMPA SPORTIVA lei quadrato o, se il disco era caduto in un punto ìon normale alla fronte, alla prosecuzione della ronte del quadrato. Il lancio veniva annullato, e il discobulo avesse toccato terra con qualsiasi arte del corpo, o fosse uscito dal quadrato, prima he il disco avesse toccato terra, oppure se avesse asciato cadere il disco. Il lancio veniva eseguito re volte per ciascun lanciatore; veniva poi tenuto onto del tiro migliore. Questo regolamento di isurazione e di annullamento vige ancor oggi, n cui il disco vien lanciato da un cerchio di metri -0 di diametro, segnato in terra colla calce : il h.to di fronte del quadrato, dal quale il disco foveva partire, è sostituito da un arco di qo° del erchio. Il disco adoperato in quella prima Olimpiade L ji metallo, di forma lenticolare, del peso di Ir 1 923) del peso preciso dell'esemplare an-Ico di pietra trovato nell'antico stadio di Atene [conservato nel museo di Atene. Nel 1908 il disco-Lio americano Sheridan, raggiungendo il record londiale di m. 43,40, fece uso per la prima volta |[ un disco di Kg. 2, cioè del peso qual'era allora inortato dai libri di atletica dell'esemplare an-|(-o di bronzo, di cm. 21 di diametro, trovato ad Lina e. conservato nel museo di Berlino (2). (2) Questo esemplare, che realmente pesa chilo-[lammi 1,984, è caratteristico per le figure incise |ulle due facce. L'una rappresenta un lanciatore di [iavellotto, lungo una volta e mezza il braccio del lanciatore, è afferrato all'estremità di coda, per bezzo dell'indice e del medio passato nell'ansa di Ina corda (amentum) annodata intorno al fusto. Fluesto era il giavellotto corto, oltre al quale c'era P giavellotto lungo, di circa m. 2,60, che s'affer-ava, sempre per mezzo della corda legata ad ansa, amentum, al centro di gravità. Anche da noi il [iavellotto, parimenti lungo m. 2,60, ora s'afferra I centro di gravità, ma non coli 'amentum, bensì [ impugna direttamente sul fusto, nel punto ap-L-itamente segnato da un tratto ìungo cm. 16 di Urdicella attorcigliata, la quale agevola la presa, ['rima s'impugnava il giavellotto all'estremità di Lilla, come usavano gli antichi col giavellotto [ i to. Tale modo d'impugnare, chiamato stile liti. in contrapposto allo stile classico, non è più mmesso alle gare. Giavellotti corti non s'usano a noi. , '. , i' Grande questione è quella dell 'amentum. Gli litichi l'usano sempre ; i nostri atleti non riescono servirsene. Può darsi che il lanciare il giavel-btto coll'indice e il medio o l'indice solo, infilati Gl'ansa della cordicella o amentum legati in-hrno al fusto, serva soltanto quando il giavellotto I molto leggero, come pare fossero quelli degli Intichi. Senofonte (Anabasi, IV, 2, 28) racconta lic, nella ritirata dei Diecimila, in un combatti-lento i Greci raccolsero le lunghe frecce del nemico e le rilanciarono come giavellotti, anno-ndovi Vamentum. Dardi troppo leggeri per esser nciati impugnati non si possono lanciar lon-no se non coli 'amentum. Ma, inversamente, andò il giavellotto raggiunge un certo peso, >me il nostro che pesa gr. 800, il lanciarlo im-(gnato è il solo modo possibile di lanciarlo rchè le dita infilate nell'ansa AeAVamentum non irebbero reggere il peso del giavellotto. L'altra faccia dell'esemplare di Berlino rappresa un saltatore che si prepara a saltare lan-ando avanti colle braccia due manubri impupati A questo modo il centro di gravità veniva rtato in avanti, e il salto in lunghezza, così age-uato. pare raggiungesse distanze enormi. Da noi ... y % . Fig- 5- Il disco di Kg. 2 usato dal Sheridan, conforme all'esemplare di Berlino, dal 1908 in poi ha sostituito il disco di Kg. 1,923, del peso dell'esemplare, di Atene. Ma il disco di Sheridan era; ancora di metallo. Ora s'usa un disco di legno, del peso di Kg. 2, cerchiato di metallo e con borchia di metallo al centro da ambe le facce, di forma lenticolare, con cm. 4 di spessore al centro e 2,2 all'orlo, che è arrotondato. Ma veniamo alla prima gara internazionale di lancio del disco, tenutasi in Atene, nella prima Olimpiade moderna, nel 1896. La gara si svolsq nel magnifico stadio di marmo costruito appositamente per l'Olimpiade. Come s'è detto, i Greci avevano il prestigio di essere discobuli imbattibili. Essi soli praticavano il disco, ed erano perciò pronosticati vincitori. Gli atleti stranieri, concorrenti all'Olimpiade, non s'eran addestrati al lancio dei disco, se non nel Breve tempo dal loro arrivo in Atene. Con sorpresa generale, il campione greco Pa-raskevopoulos fu vinto dall'americano Garret che raggiunse la distanza di m. 29,14, e che soli otto giorni prima non aveva mai preso in mano un disco. Ma il Garret era addestrato al ben più pesante lancio del « Sixteen-pound shot », o palla di ferro di Kg. 7,257, di cui vinse il campionato nella stessa Olimpiade con un lancio di m. n,20. Il dolore dei discobuli greci, nel veder distrutto così facilmente il loro prestigio di eredi gloriosi della discobolia antica, fu pungente. Il popolo invece si consolò colla clamorosa vittoria greca nella Maratona, svoltasi nello stesso giorno. In essa, tutti gli arrivati al traguardo furono greci ad eccezione di uno, il tedesco Kelner. All'arrivo del vincitore, il mandriano greco S. Louis, l'entusiasmo dei Greci fu tale, che il principe ereditario e il principe Giorgio, trascinati da esso, si lanciarono nell'arena a fianco del Maratoneta, accompagnandolo nel giro di pista. I più sorpresi di vincere la gara del disco eran stati gli Americani (nello sport, quando si dice americani, s'intende degli Stati Uniti). Lusingati della vittoria, essi si applicarono con fervore a quell'esercizio. In America altri esercizi di lancio erano assai in voga. Il preferito era quello della palla di ferro di Kg. 7,257 introdotto dall'Inghilterra vent'anni prima. Orbene, poco dopo l'Olimpiade di Atene, si diffuse in America un sistema di lanciare la palla di ferro che, poi esteso al disco, ne trasformò radicalmente il sistema di lancio. Questo sistema consiste nell'applicare alla palla di ferro, per mezzo di un perno snodato, un filo metallico, lungo un metro, e munito di maniglia semplice o doppia, a seconda che si vuol lanciare la palla con una o due mani. Questo filo, consentendo un maggior braccio di leva al movimento di lancio, permette un lancio più efficace. Il nuovo strumento che così ne risulta venne chiamato « martello », per analogia col martello di lancio, da cui era derivato, in u.go. in Irlanda è in Iscozia e consi- stente in un vero e proprio martello, dalla testa e dal manico lunghissimo di ferro, il cui lancio è difficilissimo. Dapprima si usò lanciare la palla di ferro con filo e maniglia, o « martello », bilanciandolo di fianco a braccio teso sotto la spalla. Poi si osservò che l'eseguire uno, due, tre giri con tutto il corpo, tirandosi dietro il martello in un piano orizzontale, consentiva al lancio un'efficacia immehsa-mente maggiore. Infatti, quanto maggior spazio si fa percorrere, a velocità crescente, al proiettile prima di scagliarlo, tanta maggior velocità e.sso acquista. L'uso del filo metallico e del « lancio girato » portarono ih lancio della palla di ferro di chilogrammi 7,257 da m. 16,56 (americano Ralph Rose, 1910) a m. 57,772 (americano P. Ryan, 17 agosto 1913). Ma la palla di ferro senza filo e maniglia, o « sixteen-pound shot », sopravvisse accanto al nuovo <c sixteen-pound hammer », o « martello », e si ebbero così due strumenti di lancio invece di uno, pesanti entrambi Kg. 7,257. Mentre con un solo giro di lancio il martello non raggiunse che la distanza di m. 45 (americano Mitchel, 1896), coi tre giri introdotti dall'irlandese Flanagan si arrivò a m. 57,772 (americano P. Reyan, 1913). Un manico snodato ad ansa triangolare ed il « lancio girato » furono applicati a pesi maggiori fino al « fifty-six pound weight », o palla di piombo di Kg. 25,400, accrescendo la distanza di lancio di quest'ultima da m. 7,02 senza maniglia (americano Réal 1888), a m. 12,36 con maniglia e/ lancio bilanciato (americano Mac-Grath, 1911), -'e a m. 16,48 con maniglia e lancio girato (irlandese Cameroun, 1904) (3). Se la maniglia, con filo metallico o senza, non era applicabile al disco, data la forma particolare di questo, era però applicabile il lancio girato. Fu infatti applicato, e il lancio del disco se ne avvantaggiò grandemente. Mentre il' lancio bilanciato a tre passi avanti aveva portato il disco a m. 29,14 coli'americano Garret, alle Olimpiadi di Atene, 1896, e col disco di kg. 1,923; il lancio girato portò il disco di kg. 2 a metri 48,27, col finlandese Taipale nel 1914. Come s'è detto, la maggior efficacia del lancio girato, in confronto del lancio bilanciato, è dovuta al maggior spazio fatto percorrere, a velocità crescente, al proiettile prima di scagliarlo e che permette al proiettile d'acquistare maggior velocità. Tale spazio non dev'essere però maggiore di quanto occorra al (3) Il lancio della palla di ferro di kg. 7.257, fu accolto già nella prima Olimpiade moderna, Atene, 1896; quello del martello solo nella seconda Olimpiade, Parigi, 1920; quello della palla di kg. 25,400 fu ammesso alla terza Olimpiade, S. Louis, 1904, escluso dalla Olimpiade fuori serie di Atene, 1906 e dalla quarta Olimpiade regolare, Londra, 1908, per essere riammesso alla quinta Olimpiade, Stoccolma, 1912, e alla sesta, Anversa, 1920. La sesta Olimpiade moderna era indetta a Berlino nel 1916, ma tutti sanno quali avvenimenti l'impedirono. La settima Olimpiade è indetta a Parigi per il 1Q24. Fig. 4- i manubri nel salto non s'usano più. Sarebbe invece interessante provare, per vedere quale aumento di distanza ne verrebbe.