10 LA STAMPA SPORTIVA 1 l'importanza immensa dell'Aviazione ! Guai al- l'Italia se non saprà risvegliarsi dal suo torpore e riprendere quel cammino verso la conquista del cielo che Francesco Baracca con la sua vita e con la sua morte ha idealmente tracciato ! E un'altra figura di gloria ci appare irresisti- bilmente, quella dell'Uomo che primo valorizzò la grandezza dell'Aviazione di guerra e poi ne visse le febbri e i pericoli : ho nominato il Poeta- soldato, il monocolo glorioso, il volatore di Vienna, che — per supremo omaggio a Francesco Baracca — volle rinviare il Congresso indetto per questo giorno a Milano e che certo ci assiste ideal. • mente in quest'ora di raccoglimento e di rim- pianto. Se io cerco di fissare la vita di Francesco Ba- racca nella mia memoria negli aspetti che mi sono più cari e che mi paiono più significativi, lo rivedo in due atteggiamenti diversissimi e pure l'uno all'altro legati da un sottil filo ideale. Lo vedo giovinetto allorché, studente al Liceo Dante di Firenze, passa le sue ore di riposo esercitan- dosi nell'arte dei suoni; e lo vedo immobile presso un aeroplano nemico abbattuto, soffuso il volto di un'espressione dolente in cui è tutta la gen- tilezza del sangue latino, nel quale non soprav- vive ira dopo la morte. Così Esso apparirà sempre a tutti gli italiani; e fra secoli, quando la leggenda, impadronendosi della sua figura, vi avrà trasfuso quegli elementi mitici che trasfigurano gli Eroi, i nostri nepoti lontani narreranno la favola bella di questo Ca- valiere irreducibile che passò come il fulmine di guerra e che pur poteva commuoversi fino alle la- grime, di questo Italiano che trasvolò come una apparizione lirica alimentando nel suo cuore due sole passioni infinite : l'Italia e sua madre. Come Giuseppe Mazzini, come Giuseppe Gari- baldi, come tutti i Grandi della nostra stirpe, Francesco Baracca seppe fondere nel suo cuore questi' due grandi amori. Pìd è per questo che io non posso levare lo sguardo verso la donna fiera e gentile che gli diede i natali senza provare una commozione quasi religiosa e senza sentirmi negli occhi un pianto che non so trattenere. La Madre ! Di fronte a queste parole tutte le altre paiono vuote, vane, grigie, inutili. Noi possiamo venerare la figura di Francesco Baracca Eroe di nostra gente; ma Essa sola lo conobbe in ogni suo moto spirituale, Essa sola ne seguì il cammino interiore dal primo balenare della coscienza fino alla piena espansione del- l'individuo; Essa sola lo amò come Egli doveva essere amato ; ed Essa sola può misurarne oggi la perdita, fiera nel suo dolore senza pari, mentre noi, tutti noi ci inchiniamo dinnanzi a Lei per dirle le parole ultime della devozione e della gra- titudine ammirata. Madre, Madre dolorosa, Madre italiana che per il tuo Paese hai fatto sacrificio di quanto avevi di più sacro al mondo, il Figlio tuo eroico, noi comprendiamo che tutto ciò che noi sappiamo sof. frire è nulla di fronte al tuo dolore. Madre di Francesco Baracca, che simboleggi in quest'ora tutte le Madri italiane che diedero le loro creature per la libertà e la grandezza d'Italia sia benedetto il tuo nome e sia venerata la tua memoria. La gloria di tuo Figlio si riverbera su di te e ti circonfonde. Il tuo nome Italia, la tua grandezza è Italia, il tuo dolore è Italia. Nel nome d'Italia noi ti salutiamo inginocchian- doci dinnanzi al tuo Francesco. Torino, 18 giugno 1922. Carlo Montù. Chi ha compiuto il Raid Al momento di andare in macchina (mercoledì) il Comitato organizzatore della gara non è an cora in grado di comunicare il risultato ufficiale mancando una parte dei rapporti sui diversi pas saggi. Mentre la Giuria ponza il suo verdetto presentiamo ai lettori una interessante serie di fotografie riproducenti attori ed ambienti deli'im portante prova organizzata dalla Società Avia- zione Torino e dall'Associazione Aviatori. Di- remo che i partenti furono 39 e che gli arrivati ammontarono a 14. Aggiungeremo che la gara per la Coppa Baracca fu contrariata dal tempo per tre quarti del percorso. Il capitano Viziano è giunto primo col suo Sva 10, alle 17,20 egli passa il traguardo e scen- dendo a terra è accolto da applàusi fragorosi. A distanza di pochi minuti arrivano altri aviatori nel seguente ordine : Cap. Mazzucco, alle ori 17,36'40", impiegando a compiere il percorso ore 8,23\J4"; Fen. Gambino, alle I7,37'23" in ore 8,28'53" ; Ten. Berio. alle i7,53'3o", in ore 9,5i'55"; Ten. C'erutti, alle i8,4's8" in ore 10,12*3" ; Ten. Debernardi, alle 18,5' 16" in ore 8,3o'4o" ; Ten. Mecozzi, alle i8,i2'2o" in ore 8,3g'4Ò" ; Ten. Mosso, alle i8,i8'23" in ore 9,i'7"; Serg. Billotti, alle i8,25'53" in ore 8,i8'37"; Serg. Cortinovis, alle i8,28'3" in ore 10,>3*15" ; Cap. Barattini, alle i8,3o'2o" in ore 8,48'3i": Serg. Sartori, alle i9,8'43" in ore g,44'2Ó" ; Maresc. Caffarucci, alle 1 g, 1 s'17" in ore 9,21*15"; Cap. Sacchi, alle ig,42'$6" in ore io,5'27". Leggete e diffondete "La Stampa Sportiva - ■ -- ■ • Alla cortesia del prof. Mul/er dobbiamo questa caricatura dell'eroe dell'aria F. Baracca. A sinistra: In partenza il ten. Gambino uno dei migliori concorrenti col colonnello Moizo. — A destra: Dopo il ritorno a Mirafiori: il tenente Gambino. - In basso : Il cav. Almerigi e l'aviatore sergente maggiore Corti.