?° V I T A , E. M do la comune {Umazione parea «li mancafle, quel tanto gli bifognava per il governo, e reggimento dell’ anime, e per edere Patriarca, edlftitutore d'una Religione, che cotanto dovea rifplende-¡Ì . a'tte antiche Religioni di Santa Ciucia ; ad ogni modo Iddio fa fnpplire quelli mancamenti, donando fuffcien-za a ciafcheduno per il fine che lo fce-glie , come iufegna S. Tommafo ( b ) fondando quella verità , [ oltre 1’ efperi-enza, che n abbiamo] fopra 1’ autorità di San Paolo (c) , che dice : 0-gni nofira capiti ita , e fufficienga ci proviene da Dìo, che ci ha fatti idonei Mi-nilìri del nuovo tefìamento. E ciò non s’ intende rifguardo all’ umane lettere, ma in ordine al nuovo fpirito, per additarci .la differenza, che fi trova fra’ Minillri del tempo della grazia, e quei delia Sinagoga, per cui abbondarono le lettere, e per noi lo fpirito . La nollra fufficienza non condite tanto nelle lettere, quanto nello fpirito, come giornalmente li fpe-nmenta ; poiché meglio governa lo fpirito per poco che fia, che le molte lettere , fondate in tanti pericoli difuperbia. Quello documento è dell’ Apoflolo (d), che dice: Le lettere gonfiano, e la carità edifica : e la feienga diflrugge, perche datemi un’ uomo fuperbo, che non gli manca il fomento di tutti i vizj, ma fe la Carità edifica, non farà buon’edificio quello, che non ha tutte le officine delle virtù. La Sacra Scrittura (e), fra gli altri encomj, che dà al Patriarca Giacob, uno fi è d’avergli comunicato Iddio la fri-enza de’ Santi : Dedit illi fiientìam santi or um . Per la quale intende la lettera Greca, un perfetto conolciineuto di tutte le cofe Sante, che è quello in jplcndoribus Santi orum di David (f), ed e come feienza infida, erivelata, che donalddio I R A C 0 L I a’ fuoi Servi per ignoranti che fiano nell’ umane, e Divine lettere : Il vediamo praticato in S.Francefco di Paola, il quale quando entrò, ed ufcì dal deferto, non avea altra capacità di lettere acquetate, che di piccioli principi di leggere, e feri-vere . Ma perche Iddio l’aveva leelto per Padre di niimerofiffima figliuolanza, volendo quello far limile a Giacob Patriarca di dodici Tribù : gl’ infufe la feienza de’ Santi, e la cognizione de’ Divini arcani , per fapere infegnarli, perciocché, egli altro non portò al deferto , che unRofario, una difciplina, un cilicio, ed un Crocifitto , in cui altamente contemplando , ufcì dalla folitudine faviffi-mo Teologo, e potea dire con San Paolo , non fapere altra feienga , che Gesù Crifìo CrocifiJJo, il quale per Ina maggior gloria par che lo voleilè far partecipe della feienza degli Apoiloli, conciosfiachè quando gii feelfe all’ Apoilolato, erano affatto ignoranti, e perche non li van-taffero della convezione del Mondo, ne la carne fi gloriaffe,fiipplì in tutto quello, che loro mancava. Così fece con Francefilo , benché folte ignorante nelle lettere umane tuttavolta gli comunicò tanta fapienza, e fpirito, quanto gli ab-bifognava per fondare una nuova Religione , e dare a’ fuoi Religiofi una Regola , che abbracciane tutta la perfezione Religiofa. Seppe quanto gli badava per il perfetto, e prudente governo de’ fuoi, e di fe medefimo, oltre che dalla propria efpenenza efeguiva con nuovo modo quel, che aveva imparato nell’Eremo a pie' del Crocidilo. Quella è la feienza de’ Santi, che ci conduce per il cammino del Cielo , come è vero, che per fuo mezzo molte perfone femplici, e pure, fono giunte all’ eterna beatitudine : e ciò molte volte fi vede dentro le Religioni più riformate , chei po-