498 DELLA PACE
Da quale de’¡ Doni poi dello Spir.S. proceda quella beatitudine della Pace: L’ifteflò S.Agoftino dice , di originarli dal dono della Sapienza;» caufache ne’i cuori pacifici fono tutte le cofe bene ordinate , e compo-He , e non vi e moto alcuno ribelle contro la ragione ; ma che tutto ubidifce allo Spirito , obedendo anche elfo à Dio : Sapientia congruit pacificis , in quibus jam ordinata funi omnia , willufque motus adversas rationem rebellis efi ; fied cunSia obtemperant fpiritui hominis , cum & ipfie obtemperet Deo.(Ex Serm.ubi fuprà ar.^.circii medium. } E qui Ha ia Sapienza (dice S.Tomafo} nel tenere tutte le cofe bene ordinate in ordì-ne à Dio , come ultimo fine ; il che fi fa con tenere tutte le cofe in pa-ce , e nel loro ordine. E perche (fecondo dice S. Agoftino} la pacg è una tranquillità di ordine : Pax omnium rerum , efi tranquillitas ordinis. {Lib. i ÿ.dc Civit.Dei cap. 1 י .pofi initium.} Perche ficome ove non vi è or״ dine, il tutto và rivolto, ed in guerra; così ove è ordinanza, ivi è ogni cofa comporta , ed in pace. Che quello vuol Ibe l’ordine ( fecon-do il medefimo} una ben difpolla ordinanza di tutre le colè pari, ò difpari,porte ciafcuna nel debito luogo:OrJo efi parium , dij'pariumque rerumffua cuique loca tribuens difpofit io.(Ibi dem pofi ditta.)
Or quella ordinanza (dice l’Angelico} è propria della Sapienza , alla quale appartiene il metter ordine alle cofe : Ordinare autem pertinet ad Sapientiam:	ideò effe pacificum convenienter attribuitur Sapient i œ:nam
pacifici dicuntur, quafi pacem facientes ,vel in sè ipfis , vel in aliis , quo-rum utrumque contingit in hoc , quod ea , in quibus pax confiituitur, ad debitum ordinem rediguntur.(2.2.qu.^.ar.6.in corp.) Che perciò S.Gia-como diffe, che la Sapienza, che è di (opra (cioè,che è dono delio Spi-rito Santo } è pudica , e pacifica : Quœ autem defursùm efi Sapientia, primùm qubdem pudica efi , deinde pacificar. (1 acob.^.iq. ) perche adelfa appartiene non fojamente il contemplare le cofe divine., ma anche di re-golare gli atti umani con regole divine..
.In quefla ordinanza primieramente deve rimoverfi il male,quale e con-trano ad’erta Sapienza. E quello fi fà col timore , che è principiodella Sapienza (fecondo il detto del SaImo}'W//4»z Sapientia timor Domini. (P/ìi/.i io.ioJE per quella caufa il timore è principio della Sapienza (dice S.Tomafo}/» quantum facit recedere à malisdfibi fuprà in refp.ad 3.) Fatto quello , fi deve poi indrizzare tutto al debito ordine , ove con-Afte la ragione della pace. Onde bene ftà , che la Sapienza fi dice pn-mámente pudica: quafi vitans corruptionem peccati¿ E poi pacifica , che è il finale eftetto della Sapienza^ro^r^oJ/a»//^ béatitude, cioè la beatitudine della Pace.
DISCEP. Quali fono gli atti proprii di quella Beatitudine ?
MAESTR־ Virteffo S.Tomafo li cava dalla med efi ma autorità di S■ Giacomo, Perche dove l’Apoftolo dice,che la Sapienza è modella,fuadi-bile è confentiente à buoni, piena di miièricordia , è di frutti buoni,