giufiizia a Voi fieffo; dacci!’ egli, c fi op-porrebbe ad una evidenza , che balìa aver pupilla in fronte per conofcerla , e neghe-rebbe una verità , che bafia aver mente in capo per confeffarla. Io non pero, periuaiopiù di ogni altro di evidenza cotanto certa, e di verità così cviden-te,le mai contener volefii entrale !!rettezze del filenzio la penna, ficch’efia non fi facefie a fen-tire di accordo alle lingue di tanti, che vi fan plaufojcrederei d’incorrer più note,e tutte mo lìmole al pari, ed inique. Sarei un’ ingiufio, negando la laude a chi la merita ; eh e quei fo-Io, che può dare una penna, quando truova l’cfigenza in chi la riceve, e fuppone il debito in chi la dà. Sarei un’ ingrato, non offerendo il tributo a chi il debbo $ che quel tutto , che confagra una penna , quando porta nel pubblico le fue fatiche, e le offerifee a chi col benifizio le impoie il pelo di dover far-gliene l’offerta . Sarei , per tutto dire, un* Uomo, nè di quella fincerità, alla quale mi obbliga il mio fiato , nè di quella rettezza , che m’impone il mio carattere j qualora, ce-lebrandovi ancor’io colla lingua per quello, che