'z6z LETTERA LIX. T
Prete, e lì donò vn ducato d'oro, e Io efortò in lingua latina, che fileuaffe dinanzi al malo chriftiàno, quel gaglioffo gentilhuomo l’hebbe à male, e fe lo pigliò ad ingiuria, evolendo aprire la bocca per dire alcune parole, li diceftiuo caglia,e ftà muto; ò miracolo dell’ Altiffimo magno Dio, che fubito il malo gentilhuomo diuentò muto', e non parlò mai più. Vennero molti à pregar V.S. chepregaffi Dio per effe , rffpondeffiuo Tempre non poffere effere efaudito hauendo tal ribaldo in continuo burlare, e Tchernireli poueri di Giesù Chrifto benedetto, e mai li faceua alcuna elemoftna- , e più che tal mala perfona era peffima lingua, e diceua volentieri male de buoni, e de tri ft i, talché meglio aliai era che fleffemuto, che hauere la parola operandola-Tempre in male. Magno, e laudabile è il noffro Dio , giuftiffimoin ogni Tua {anta operatione, e Tpeffo per mezzo di Tuoi fideliffimi Temi moftra merauigliofej colè Topra la terra. Diffemi ancora che effendo V.S. nella Città di Bilìgnano conuitato à certe nozze d’vn gentilhuomo di cala Soliman voftro parente, effendo-ui in tal feftavn Buffone , qual diceua molte difordi-nate parole, Trà le quali in burla nominò Giesù Chrifto, Topra non sò che coTa, V.S.non lo poffette patire, irato 1 i diffe, zitto, e ftà muto, e fubito il buffone diuentò muto, e pazzo,e fifpogliò nudo in preTenza di tutti, e così-nudo andò per tutto il tempo dela Tua ma* lavjt.a . ,O Tanto Sitnone compari honorandiftìmo ,c fratello in Chrifto Giesù, allegrili la benedetta anima voftra, poiché la diuina Maeftà.dimoftra continua-mente infinito numero di miracoli per voftro mezzo. Altro non mi occorre, Te iron che humilmente le re-» fio bafandofue Tante benedette elemofinarie mani, e mi raccomando alleine Tante orationi, vua con que-