DI S.FRANGESCÒ DI PAOLA. 113
ne, perché il nó rrióftràrfi grato'f dice vn Autore) con quei Brezzi, che fomminiftra la forte <è vn demeritare le grafie , & vn’effere indegno de’ fauori ; Laonde vedendoci! noftro Patriarca tanto carico di obbligationi, per le continue ele-mofine.che riceueua dal detto (Signore, e perciò , volendo moftrarfi grato verfo di lui, con riconofcere il beneficio ri-ceuuto, lodandolo, e ringhiandolo,in quella Lettera, volte al medemo'àriche correfpóndd?é con ‘mangiarli, quanto'in detta Lettera fi dice, che era quello d punto,che gli permet-teua il tempo.il luogo, e la fuapouertà.
Riconofcefi ancora in quella Lettera, lafua humiltà, &ii difprezzo di se medefimo, dicendo che li fuoi peccati con_ quelli delli fuoi Frati,erano lacaggione di tanti difaggi, e patimenti ne’quali fi trouauano.
1. LETTER A XXIII;
Aljudetto Signor Simone dell'Alimene.
A R G O M E N TO.
Li predice ,cbe vno defuoi defendenti dotterà eJfereFondato-re di vna nuoua Religione, e ebe il primo che velìird tal babitofarà della Città di. .	e coronato che farà,fa-
rà detta fua patria Città d'impèrio ■> concbìudeconrac-comandar/ì alle di lui orationi.
LA gratia dello Spirito Tanto fia Tempre con V.S.
fi come voi Tempre Tete con li poueri di Giesù Ch ri fio benedetto . O Signor Simone per virtù dello Spirito Tanto, per virtù delli voftri Tanti meriti, non per mia virtù, & ancora per Ti meriti della voftra Tanta Madre, mi è conceffo Spirito di Profetia, à dire Tpeffo
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