/6 T^arte Secondaceli'oprefatte dentro l'anguftie d’vna piccola folla feltriti* gere,e rafferrarui la grandezza de Cieli,1 inamenfità dell’Empireo:ma non vi paia colà qfta da non poterli effeguire ò S.Profeta quan­ do vedete dentro del cuore di quello Giouanetto vuotato d’ogni terreno alletto piantata la Imilìirata mole de Cieli, & inellati i fiuoi lumi. Ma vediamo di gratia,Signori, prima come vuotò egli il cuore di maniera, che vi fi Caflìano potè piantar il Paradilo,da tre effetti dice Calcoll. 3. lìanonella collatione 3. cap. 3.& 6. deue diGen.i. llaccarfe chi fi conlàcra à Dio . Prima, dalli di treaffet ti deue_» beni temporali, come fu detto da Dio ad vuotare il cuore vn Abramo ( exi de terra tua) Secondo, da_» Heligiofo vezzi, & lufinghe della carne,che così a pun­ delti beni temporali to interpreta Caffiano quelle parole ( exi de dellivezzi della ca r- cognatione tua. ) Terzo, dalla memoria di pa­ ne,e della memoria renti,e così vuole, che s’intendano quelle pa­ di parenti role ( de domo patris tui) perche come bern, S.Augu.l. rie. 1$. ponderò Santo Agoftino libro 17. de Canta­ tratta fu fa te Dei, in quel tempo, quando fu dato da Dio. méte qfto luogo pe quello commandamento ad Abramo era già rerio nel ì.to.fopra vlcito da Vr , Città della Caldea ch’era fua_» la Geneiì. patria,8e fe ritrouauain Melòpotania,come fi Vuota il cuore d’af legge negli atti Apollolici, e però (egrefio, cioè letti terre Abramo,dic’egli de terraCaldeorù dixitDeus exit ri,& beni téporali. de