infiggiti della Terra, che nel 150?. fecero Ihidare, come «U conili le fiere,gl’ huomini da loro talami, & à guifa de’ i^arti cercar con baracche,e capanne albergo nelle campagne per due meli; e Mefijna rieopratafi forco ji Manto di diaria, finghiozzantc a’ fuoi piedi; rrouò T Afilo immune siali’ Iradiuina. Non di quelle fpauentofe rouine di Mongibeilo, che nel 1566.aggroppando monti di fumo.efgaglierando puoue bocche di fuoco minacciaua guerra al £ielo, e precìpiti,' alla terra; e rinpu® l’egittie tenebre in Quello Regno, e Neffina,confidando alla Vergine,non pa­ ventò ne nrinaccie.ne tremorijmà camino ficura nella Lu­ ce di Maria, Non in fomma rfi .quel mareggiare della Ter­ ra, qual Nauifio sù Tacque, che nel 1638. fè perdere la fe­ de dinon poterli naufragare fuori dell’ onde;e le Calabrie, e le Puglie fi viddero fommerfe nel prpprio fuoloje Meffi»a di gran fede fil faluata dalla yergine? con fargitto di poca parte del fuo auguftilfimo Duomo. Nò, nò, fate qui largo a’ Serafini, che bramano da voi vnabreue vdienza. Vdite, Serie con yna lettera minacciò tremuotial monte Atoje la Vergine con quello veffillo in­ timò la guerra, con quefto foglio fpedì vn. cartello di di­ sfida al Monte Etna, Titano,che la vuol prendere col CieJo; mà paralitico Anteo declinante à mille rouine. Vdite, còme fcrifie: Etna fuperbo,iq preuedo fiali a tue cimmerie, cauerne sboccar fiero vn moftto,che irrori criqé,gonfio j| vjfo, terribile all’ alpecto,orridamente contorcendofi.vfcità violerò a. fmautéllar Terre,Cited,e Prouincies fari coz­ zare colli, e monti, e frangere (affi, e (cogli: hor vi torto ad intimarle: Noli offendere Gmitatem Pirginir. mà chej batta ftendardo all’Infegna trionfai della mia Lettera.Oh fe in quel punto aperti i Cieli, in'prolpetthia fi fofie vedu­ ta innanzi al Conciftoro dinino la gran Monarchefla Ma­ ria: Cui ceffit quodammodo miffiricordU Regnum. Gerfono £e laudibut conferma,con quefto foglio, per Veflìllo,in pugno, eofsì rìr