in particolare quella dei rapporti fra enti territoriali e soggetti politici locali prima del decentramento in Grémion, 1976 nque evident te come i disco rsi che, in nome della razionalizza» zione della gestione territoriale e sulla base di altri modelli europei di organizzazione ammini 1strativa, prospettano la delocalizzazione di intere direzioni generali o, addirittura, di tutto un ministero (salvo le funzioni di vertice) risultino inaccettabili non solo da parte delle amministrazioni centrali, ma anche da parte degli uffici periferici o decentrati. Ciò significherebbe infatti attentare alla legittimità complessiva di tutta la funzione esercitata da tali uffici. Dal momento che la direzione centr rale costituisce anche una «lobby parigina per gli uffici periferici» (Gremio n, 1976),t tale funzione di rappresentanza degli uffici esterni può svolgersi soltanto a Parigi, essendo fondata su rapporti privilegiati con le varie sfere del potere centrale. L’esist tenza di quest ’attivita di «lobbying» a vantaggio degli uffici pe— riferici () delle re zioni centrali stesse, che esige una presenza nelle stanze o nei corridoi del potere, penne etet di comprendere l’ampiezza delle reazioni suscitate dalle delocalizzazioni. Anche quando non si tratta che diu ntrasferimento nell’hinterland della capitale, esso viene quasi sempre vissuto come un allontanamento topografico e politico, come un ’assenza dai quartieri parigini dove si esercita il potere e dove si svolge il funzionamento quotidiano degli uffici e delle persone che dirigono le amministrazioni centrali, in str etto nat tto con esponenti politici. Le sedi nuove, lo spa zio, Cla possibilità di modernizzare i servizi non possono compensare ciò che è di gran lunga più importante, e cioè, ancora una volta, il senso di perdere Parigi. 3.3. Dermlrammlo @ awminz'xlrazz'ane del territorio gran numero di enti locali francesi (ventidue regioni, novantasei di- ma tempo, il paese dell’iperaccentramento del potere politico e quello de lla massima dispersione della rappresentanza politica (oltre mezzo milione di eletti a livello locale; Mabileau, 1992). Se i francesi, in maggio nza, giudicano eccessivo il numero degli enti locali sono però, paradossalmente, legatiin modo tenace a ogni singolo livello di essi (Grérnion, 1992). Il dipartimento, che infonde al proprio capoluogo una vitalita politica e amministrativa, rappresenta in pratica l’unico sostegno di un gran nu- mero di piccole ecittà. La regione, oggi, è sentita come l’ente di riferimento nella competizione su scala europea, mentre i comuni svolgono una fun- 71