nizione e l'estensione delle responsabilità pubbliche in materia di welfare. I tre modelli presentati attribuiscono alle autorità pubbliche un diverso tipo di potere regolativo. Il modello contrattuale assegna allo Stato la funzione di garante dell'indipendenza effettiva del terzo settore; di conseguenza la regolazione pubblica ha come scopo prevalente quello di identificare un profilo giuridico specifico delle organizzazioni non profit e di assicurare loro canali e forme adeguate di sostegno. Il modello neo-corporativo assegna alla regolazione pubblica una funzione essenzialmente distributiva, in un quadro le-gale-giuridico che non consente una chiara individuazione dei confini tra sfera pubblica e sfera privata e che tende ad istituzionalizzare, tramite l'incorporazione di attività private nel sistema pubblico e la diffusione di pratiche concertative, la presenza del terzo settore. Infine, il modello universalistico prevede la capacità da parte dell'autorità pubblica di esercitare un controllo diretto e di natura funzionale sulle attività non profit; scopo della regolazione infatti è quello di influenzare i contenuti stessi dell'azione non profit, sottoponendo il sostegno pubblico alla realizzazione degli obiettivi redistributivi della politica pubblica. Si può dunque concludere su questo punto affermando che l'accresciuto ruolo attribuito al terzo settore nei sistemi moderni di welfare varia in funzione dell'orientamento delle politiche pubbliche e dell'assetto generale dei rapporti tra settore pubblico e settore privato. Qualunque sia il quadro istituzionale dominante, il recupero del terzo settore non si traduce semplicemente nella riduzione dei compiti e delle responsabilità delle autorità pubbliche. Come abbiamo visto, pur con accezioni diverse, l'autorità pubblica mantiene infatti una sfera di proprie competenze non delegabili al settore privato. Si può anzi affermare che lo sviluppo di un terzo settore sempre più in grado di assumere responsabilità gestionali e progettuali crea l'esigenza di una nuova forma di regolazione pubblica, capace di integrare le esigenze e i compiti delle autorità pubbliche con quelli attribuibili alle organizzazioni non profit. 5. La fine dell'universalismo Il principale banco di prova su cui dunque verificare le possibilità di sviluppo di un sistema di partnership tra Stato e terzo settore è rappresentato dalla capacità di regolazione dell'autorità pubblica. La 29