56 VINCENZO POERI anni dopo le loro scoperte, attorno al 1885-1890! Forse, appena i prezzi ricominciassero a salire, le probabilità di una riduzione dei dazi protettivi crescerebbero, proprio quando ormai il peso ne no abbasserebbe da sè, dove sono specifici. 6. — Ma perchè dilazionale la riforma! a) Un primo passo potrebbe essere eseguito subito con vantaggio generale, e senza pericolo per gli stessi rami difesi contro la concorrenza straniera: si potrebbe cancellare almeno una parte del peso, quella portata in modo automatico dal ribasso dei prezzi, b) Conviene non dimenticare, inoltre, un secondo passo. Parecchi aumenti, od introduzioni di voci nuove, dovettero la propria origine alla difesa contro il panico. Per tutelare il mercato ili fronti* ad un temuto esodo di capitali, da una fuga della moneta interna, in alcuni stati al controllo sulle divise si unirono rialzi generali dei dazi, portandoli a livello proibitivo. Con la line del panico, col ritorno della fiducia, i provvedimenti di fortuna dovrebbero essere rii irati, c) Un terzo potrebbe togliere le bardature introdotte a difesa rispetto aH’Inghilterra, dopo l’abbandono della convertibilità della sterlina: il vantaggio assicurato dal cambio svilito agli esportatori inglesi serve appena a bilanciare l’im-mobilità di alcuni costi, come i salari, e quindi ha tolto alle imprese britanniche dei motivi di inferiorità, ma non ne ha aggiunti altri di supremazia, d) Un quarto infine dovrebbe riaprire le trattative per i trattati di commercio, con la volontà di giungere a concessioni sostanziali. Appiglio opportuno a quest’ultimo passo lo olire l’arrivo di un nuovo presidente alla Casa Bianca. Non, si udrà più ripetere da Washington la buffa proposta attribuita ad Hoover, per cui gli Stati Uniti potrebbero attenuare le quote per i debiti di guerra ai paesi che concedano riduzioni dei dazi a vantaggio delle merci nord-americane. Ma come! Il pagamento dei debiti deve avvenire con merci: non vi è nei paesi debitori — tranne la Francia — oro disponibile, ed è inutile mandarne finché con lo sterilizzarlo il meccanismo aureo resta falsato. Se negli Stati Uniti si pretende il rimborso dei prestiti di guerra, là devono aprire le porte, attenuando i dazi protettivi, le tariffe successive a quella wilsoniana del 1913, soprattutto quella soffo-catrico del 1930. Il nuovo presidente Koosewelt ne 6 persuaso, ed ha già annunciato una riforma in questo senso: per facilitargli la via, i paesi debitori dovrebbero offrire pur essi delle riduzioni noi dazi propri. Nessun timore che il flusso commerciale si realizzi solo dagli Stati Uniti, senza contro-partite daU’Europa: perchè avvenisse, i paesi debitori dovrebbero ricevere dal Nord-America dei crediti nuovi, e di tale ampiezza da superare la quota di servizio sul loro debito di guèrra per l’intera entità dell’importazione da accrescere. Basta annunciare l’ipotesi per capirne l’assurdo: di nuovi crediti di tanta grandezza non vi è nè l’offerta nè la richiesta. Vincenzo Porri. / /