100 SILVIO GOLZIO e anzi in notevole misura; di più la inedia semplice fa sentire fortemente l’influenza dell’accresciuto prezzo di merci poco importanti (patate e fagioli: rispettivamente con indice 038 o 824 nel 1921 e 807-857 nel 1922). Nel 1923 la generale tendenza alla diminuzione dei prodotti alimentari riduce nella stessa misura i due indici. I dati del 1924 rilevano invece un grave difetto della media ponderata. Infatti l’indice scende di circa 44 pimti mentre 11 merci, compresi fra esse i cereali tutti, su 17 segnano un aumento nei loro prezzi. La causa è presto trovata; sta nel crollo del valore del vino (da un indice 893 nel 1922 a 531) che con un peso notevole grava sul valor complessivo. A chi però obbiettasse che invece l’indice milanese segna una riduzione minore e da ciò ne volesse dedurre un merito, si può ricordare che una certa compensazione, che si verifica in questo anno o che maschera la caduta di valore del vino, è dovuta proprio all’aumento forte di prezzo di due merci fra le più secondarie, manifestando ancora una volta il proprio difetto di metodo. Dopo tutto queste osservazioni pare si possa con sicurezza concludere che gli inconvenienti degli indici che sono solo il risultato di una media delle variazioni dei singoli prezzi sono tali da renderli poco applicabili in studi volti a lumeggiare la situazione economica di un determinato ambiente. Conseguenza di tali critiche potrebbe essere un certo scetticismo circa l’uso degli indici dei prezzi, tuttavia è possibile uscirne dando al concetto di indice un contenuto economico: l’indice indichi cioè le variazioni della quantità di moneta necessaria in tempi diversi ad acquistare le stesso quantità di merci. . „ „ Soddisfa a questo requisito la formula Ip =-------- (1), nella quale t Vo Qo e Po si riferiscono ai prezzi delle singole merci scambiate in due momenti diversi e le qa quantità di ciascuna di esse scambiate nel momento iniziale (2). Secondo tale formula « il livello generale dei prezzi resterà immutato in un altro istante, so pur essendo mutati i prezzi singoli, alcuni in un senso ed altri nel senso opposto, basterà la stessa somma di moneta ad acquistare le identiche quantità di prima; mente il livello generale dei prezzi si dirà aumentato o diminuito quando occorra una somma maggiore o minore, per acquistare le identiche quantità delle medesime merci » (3). Essa ha anche il vantaggio di dar rilievo alla diversa impor * 2 3 ti) P. Jannacoone, Sulla misura ddlc~variazioni dei prezzi (in « La Biforma Sociale •, maggio-giugno 1023, pag. 241. (2) lì Guamieri si giova di tale formula por calcolare degli indici dei prezzi delle merci di importazione o di esportazione dal 1925 in poi. (3) Confr. pag. 109, dello lezioni di Statistica economica del prof. P. Jannaccone (Torino, Giappichelli, 1928-1929). 1 , / / /