LO SCARTO DELLA PARITÀ DEI POTERI D’ACQUISTO DELLA LIRA 177 zione di prodotti finiti, dobbiamo concludere che una parte di ossi prodotti esportati fu tratta a scapito dei consumi interni. L’aumento dello sbilancio si verificò in periodo di diminuzione industrialo; proprio il fenomeno opposto del periodo ante-guerra. Nel 1929-1931 l’importazione di materie prime subisce un forte aumento, l’esportazione di prodotti finiti diminuisce; dovè quindi verificarsi una espansione dei consumi interni. Ciò nonostante lo sbilancio ridiscende rispetto al periodo precedente. Dobbiamo attribuire tale discesa ad altre cause o concludere che nulla ebbe a che fare con i rapporti tra attività industriale o consumi. Tutto ciò si presta ad una considerazione di carattere generale, e cioè che fino al secondo periodo tutti gli elementi presi in esame vanno rapidamente orientandosi verso un aggiustamento per raggiungere un punto d’equilibrio in cui responsione estera sia conforme allo sviluppo industriale interno. Nel 1922 l’indice dell’eccedenza delle importazioni di materie prime è di 2,68 (33,2 :12,4), quello delle esportazioni di prodotti finiti di 1,84 (64,0 :34,7) rispettivamente contro 3,19 e 1,76 del 1919-1931. Appare chiaro che una massa di prodotti finiti esportati fu distratta dal consumo interno. Ma negli anni successivi i rapporti vanno rapidamente mutandosi fino a che arriviamo al 1926 in cui si verifica una eccedenza proporzionalo di materie prime di 3,78 (39,0 :10,3), una eccedenza di esportazione di prodotti finiti di 1,71 (63,9 :37,3) contro 3,19 e 1,76 del 1919-1931; quindi un’attività industriale che ha raggiunto un grado di sviluppo maggiore di quello medio (vedi indici del traffico) e d’altra parte una diminuzione di esportazione di prodotti finiti. Di conseguenza una maggiore quantità di beni dovette essere assorbita dal mercato interno. Caratteristica quindi di questi due periodi è stata, normalizzandosi con l’andar del tempo le condizioni create dalla guerra, la tendenza ad una rapida ed ininterrotta ripresa dello sviluppo industriale t ad un sempre maggiore aumento dei consumi. Nel terzo periodo l’equilibrio venne rotto a danno dei consumi, nel quarto a favore di essi, ma sempre allontanandosi dal punto di equilibrio della baso che si era per raggiungere alla fine del secondo periodo. II. § 1. — Illustrate le caratteristiche economiche dell’andamento dello sbilancio, bisogna vedere se possa essere ammessa o meno l’influenza diretta su di esso del fenomeno di disparità (1). 1 (1) Chi ammetto tale influenza soggiungo che non può essere permanente e ohe col passar elei tempo si annulla automaticamento, perché si mettono in moto causo atte ad adeguare i prezzi al cambio. Rueff, Théorie des 'phénomènes monétaires. (Payot, Paris, 1927). 1« - XLIV,