LA RIFORMA DEI DAZI DI CONSUMO ED I SUOI PRIMI EFFETTI 85 cou popolazione superiore ai 200.000 abitanti, i quali sono del 60 % per i vitelli, del 67 % per i suini e per il vino, dell’80 % per gli alcoolici e del 200 % per la birra. Anche per i rimanenti generi gli aumenti sono stati cospicui; per il gas e l’energia elettrica i maggiori aumenti si ebbero nei comuni con popolazione fino a 30.000 abitanti. Per rendersi conto della distribuzione della popolazione abbiamo costruita la tabella II, avvertendo che mentre prima si ricorreva al criterio della popolazione agglomerata e per i comuni chiusi essa era recinta da una linea daziaria, oggi si ricorre al criterio più idoneo della popolazione legale. Noi per altro abbiamo tenuto conto della popolazione presente o di fatto per la classificazione dei comuni, donde la differenza che si rileva nei due totali della popolazione complessiva. La relazione, che accompagnava il R. Decreto-legge 20 marzo 1930, riteneva che con gli inasprimenti di tariffa avanti delineati, i comuni ex-aperti avrebbero potuto fronteggiare adeguatamente la perdita derivante dall’abolizione dei dazi, non cosi invece i comuni ex-chiusi, donde il mantenimento degli addizionali governativi per la integrazione dei loro bilanci ed altri provvedimenti che non ò il caso di ricordare, ma che si concretarono definitivamente poi con la emanazione del T. U. per la finanza locale approvato con R. Decreto 14 settembre 1931, n. 1175 (1). I risultati finanziari per 1 comuni ex chiusi. Dopo circa tre anni di applicazione delle imposte di consumo non è privo d’interesse tentare di esaminare con i dati che sono a disposizione, quali siano stato lo conseguenze finanziarie per i comuni. Per valutarne la portata occorre dare prima uno sguardo all’incremento dei dazi prima della riforma a partire dal 1914. È difficile invero ricostruire da tale data ad oggi per tutti gli anni intercorsi il rendimento complessivo dei dazi. Durante ed immediatamente dopo la guerra, la compilazione della statistica daziaria è stata eseguita in parte e frammentariamente. Dal 1925 la ricostruzione è agevole grazie alle numerose pubblicazioni riguardanti appunto la finanza locale curate dalla Direzione generalo delle imposte dirette ed ora dall’apposito ufficio centrale per la finanza locale creato presso il ministero delle finanze, il quale di recente ha pubblicato un poderoso volume sulla statistica dei dazi interni di consumo per gli anni 1927, 1928 e 1929. 1 (1) Por il complesso doi provvedimenti contenuti in talo testo unico ofr. F. A. Rèpaoi, Le modificazioni al sistema tributario dei comuni c delle provincie, ecc. (in « La Riforma Sooialo », sctt.-ott. 1031).