zione di un servizio istituzionalizzato). I due interessi, il primo alla stabilizzazione organizzativa e il secondo alla difesa dell'identità, non sono necessariamente divergenti, ma lo divengono quando l'unica fonte di stabilizzazione delle organizzazioni resta il finanziamento pubblico e quando questo viene offerto, in assenza di una programmazione pubblica, solo in cambio della delega di servizi sostitutivi dell'intervento pubblico. L'esito delle dinamiche illustrate è che, rispetto ai quattro modelli presentati nello schema precedente, il caso lombardo vede la netta prevalenza da un lato della regolazione a scopo programma-torio degli enti privati a debole strutturazione (quadro C), dall'altro della regolazione a scopo gestionale mediante il finanziamento di servizi sostitutivi gestiti da organizzazioni private fortemente strutturate (quadro B). Ciò conferma l'idea che la relazione pubblico/privato nel campo assistenziale assuma, anche in un'area avanzata, una configurazione particolaristica, caratterizzata dalla diffusione di rapporti contrattuali dettati da urgenze ed esigenze specifiche, in un quadro di programmazione pubblica assente e fortemente inefficace. Gli effetti più visibili dell'assenza di programmazione sono due: da un lato la forte dipendenza degli enti locali dalle condizioni economiche e contrattuali poste dalle strutture private più forti e tradizionalmente collegate con l'amministrazione pubblica (in virtù anche di legami politici o clientelari); dall'altro lo scarso spazio di riconoscimento che possono ottenere quegli enti privati che, in forza di un'elaborazione autonoma, presentano un potenziale di innovazione che sarebbe utile venisse valorizzato anche nell'ambito dell'intervento pubblico. Il regime di mutuo adattamento che così si instaura tra istituzioni pubbliche locali ed organizzazioni non profit si traduce quindi in una posizione di supremazia degli enti privati collegati in modo tradizionale con l'amministrazione pubblica e nello sviluppo di rapporti contrattuali che si risolvono nel trasferimento di responsabilità pubbliche all'esterno dell'istituzione locale. 6.2.1 rapporti contrattuali Il caso di Milano conferma la tendenza alla diffusione di rapporti contrattuali tra amministrazioni locali ed enti non profit, mostrando però come essa non determini cambiamenti sostanziali nella logica del rapporto pubblico/privato. Il quadro delineato è caratterizzato infatti dalla forte dipendenza funzionale dell'ente pubblico dalle atti- llo