Capitolo Secondo I CARATTERI DEL TERZO SETTORE IN ITALIA 1. Esiste un terzo settore in Italia? Secondo la recente analisi di un accreditato osservatore americano della società italiana (Perlmutter, 1991), se un nuovo Tocqueville ricercasse nel nostro paese i segni di vita associativa necessari per scrivere un saggio sulla «democrazia in Italia», egli finirebbe col produrre un modesto contributo. A questo ipotetico visitatore apparirebbe infatti una società in cui i partiti politici occupano quasi interamente quello spazio dell'azione pubblica che nelle altre democrazie occidentali è gestito in buona parte dalle amministrazioni locali e dalle associazioni private e volontarie dei cittadini. Poche e modeste gli apparirebbero le istanze della società civile non controllate dai pervasivi meccanismi della rappresentanza partitica né monopolizzate dai movimenti di protesta, anch'essi concentrati d'altra parte nell'azione politico-istituzionale. A differenza di altri paesi occidentali - soprattutto di quelli dell'area anglosassone -, non è scontato parlare in Italia di «terzo settore» o di «settore non profit». Non solo perché manca sinora il riscontro empirico necessario a corroborare una tesi teorica; ma anche perché mancano due condizioni valide per altri paesi: da un lato una sostanziale autonomia delle organizzazioni del terzo settore (che impedisca il loro assorbimento nell'ambito delle transazioni politiche), dall'altro un tessuto sociale privo (almeno agli occhi dell'opinione pubblica dominante) di profonde fratture socio-cultu-rali (Ascoli, 1984; Busana Banterle e Cella, 1984; Paci, 1989). La crescita e il consolidamento di un terzo settore indipendente e pluralistico, capace di proporsi come interlocutore affidabile per le politiche sociali pubbliche, costituisce dunque in Italia non un dato di fatto, quanto un interrogativo cui rispondere1. Nel corso di questo Capitolo cercheremo di offrire alcune risposte, necessariamente parziali, proprio a questa domanda: esiste in Italia un «terzo settore»? quali caratteristiche hanno le iniziative private senza scopo di lucro che operano nel campo delle politiche di welfare? quali condizioni ne hanno limitato sinora la crescita e possono invece favorirla in futuro? 36