334
RICHARDS C. OSBORN
     Per diminuire la concorrenza fra le grandi imprese, evitare gli eccessi di capacità senza perdere i vantaggi della grande dimensione, e conseguire il controllo monopolistico, la concentrazione fu estesa attraverso la formazione di trusts commerciali per controllare la produzione e distribuzione del petrolio, dello zucchero, del whiskey, del sale, del tabacco e così via. La United States Steel Corporation fu fondata nel 1901 come finanziaria per l’acquisto dei titoli di un certo numero di produttori di acciaio, che a quel tempo controllavano circa due terzi della capacità produttiva di acciaio del Paese.
     Sebbene alcuni di questi trusts, come quello della Standard Oil, fossero sciolti dalla Corte Suprema dopo lo Sherman Act approvato nel 1890, la maggior parte delle concentrazioni effettuate fra il 1880 e il 1905 non furono considerate irragionevoli restrizioni al commercio. Anche per aver ridotto a un terzo la sua partecipazione al mercato dell’acciaio, la U.S. Corporation non fu dichiarata illegale.
     Dato il grande incremento del mercato totale di merci industriali e la vigilanza del Governo federale sui monopoli e le restrizioni al commercio, la concentrazione generale delle industrie (percentuale di produzione totale ottenuta dalle imprese dominanti) non è aumentata in grado significativo negli ultimi sessanta anni rispetto al livello piuttosto elevato raggiunto nel 1905. Negli anni venti è tuttavia aumentata drasticamente la concentrazione nei servizi pubblici, specialmente gas e elettricità a causa del forte aumento della domanda, dell’economia di scala, e dei vantaggi finanziari delle holdings. In questo stesso periodo i negozi a catena e altre forme di distribuzione di massa hanno creato modi più efficienti con l’effetto di incoraggiare la concentrazione in questi settori e di aumentare la pressione concorrenziale sulle piccole imprese.
     Ogni tanto alcuni asseriscono che la piccola impresa sta effettivamente sparendo dalla scena economica, mentre altri affermano il contrario. E’ certo che la caratteristica di molte imprese individuali è la vita breve, e che il numero delle piccole imprese aumenta in alcuni settori mentre diminuisce in altri. Considerati nell’insieme, i settori in cui la concentrazione dell’attività economica aumenta sembrano compensati da quelli in cui essa diminuisce. L’espansione e i mutamenti dei mercati dei beni e servizi hanno consentito alle piccole imprese di continuare a creare circa il 35% del reddito nazionale derivante dall’attività economica privata.
La nascita del mito della piccola impresa.
     Diversamente dagli agricoltori e dagli operai, che dopo la Guerra civile hanno organizzato i loro interessi allo scopo di continuare la loro azione politica ed economica, i piccoli imprenditori non hanno mai mostrato una chiara identità come gruppo separato. Nemmeno il termine « piccola impresa » come usato oggi non era in uso, sebbene alcuni politici, come William