no TULLIO BAGIOTTI all’organizzazione e alla gestione dello scopo aziendale a certi prezzi dei fattori e delle risorse. Da noi, la testimonianza dell’IRI concorda con questo punto di vista : « I,a scelta che abbiamo compiuto con l’iniziativa Alfa Sud risponde pienamente a quella ’filosofia dell’efficienza’ cui tutta l’azione del nostro Gruppo si è venuta ispirando in modo sempre più rigoroso nel corso degli ultimi anni. Come ho avuto occasione di dire altra volta, tale efficienza deve essere tuttavia intesa in una duplice accezione : in senso aziendale, come combinazione ottimale dei fattori di produzione, minimizzazione dei costi e massimizzazione del profitto; in senso macroeconomico, come valorizzazione ottimale delle risorse a disposizione di ogni singola comunità territoriale per il compimento dei suoi firii politico-sociali ». (Così Petrilli sul Bilancio IRI 1966). Vero invece, col professor Demaria, che questa imprenditorialità non dà profitti; se si considera che l’utile IRI, come saldo dei saldi di così tanta parte delle imprese italiane e con ammortamenti modesti confrontati ai tassi europei, ha segnato per il 1966 solo la cifra simbolica di 41 milioni. Vero anche che se per ragioni varie (particolarmente di occupazione) le unità in perdita devono essere mantenute, ai fattori ivi impegnati va un reddito maggiore di quel che essi producono. Data per possibile questa distinzione, essa tuttavia non si applica alla dinamica di Schumpeter prima maniera, che è motivazione ab inira a modificare i dati del sistema statico via innovazioni. Sappiamo per contro che secondo il professor Demaria il dinamismo è sollecitato da cause esogene, che Schumpeter ritiene invece oggetto della statica (« flusso circolare» ), la quale dovrebbe spiegare i cambiamenti dei dati e quindi delle posizioni di equilibrio dovuti a « disturbi esogeni ». Ma di tutto questo suo ampio apporto, significativo per sè e altrettanto per gli studi suscitati, Schumpeter ci fa grazie in poche righe rimettendosi, tanto nei Business Cycles che nella Storia dell’analisi, alla definizione di Frisch. Quest’ultima senza il suo avallo non sarebbe stata canonizzata dallo Handwörterbuch der Sozialwissenschaften, autore Schneider. Sarebbe rimasta una delle tante, sia pure autorevole. Dicendo che Schumpeter ci ha traviato due volte, intendevo per seconda questo suo avallo alla definizione di Frisch. In un saggio reso memorabile da infiniti riferimenti, Propagation Problems and Impulse Problems in Dynamic Economics, prodotto per gli studi in onore di Cassel (1933), R. Frisch dava la seguente definizione, che intendeva valere solo per le variazioni cicliche in uno schema oscilla-