PROTEZIONE TARIFFARIA 239 La stessa autorizzazione agli investimenti tende a impedire la concorrenza perché i produttori a basso costo non possono espandersi e assorbire i concorrenti. Non occorre insistere nell’illustrazione degli inconvenienti e delle deficienze della sostituzione delle importazioni come mezzo di promozione dello sviluppo industriale e dell’alleviamento della strozzatura della valuta estera. Naturalmente ciò non significa che un paese in via di sviluppo non abbia spazio nell’orientare le sue nuove industrie verso la sostituzione delle importazioni. La maggior parte e forse tutti i paesi progrediti hanno seguito questo corso nei primi stadi del loro sviluppo; e invero inclinano ancora alla protezione, sebbene con scarso fondamento quanto all’argomento dell’industria nascente. Entro certi limiti, questo orientamento è compatibile col punto di vista secondo cui si devono esportare le eccedenze; e se le industrie protette sono adatte al potenziale del paese, la sostituzione nel proprio mercato interno può posporre lo stadio della concorrenza nei mercati d’esportazione. Questi limiti possono tuttavia essere presto superati. Le importazioni di un paese sottosviluppato abbracciano tipicamente una varietà di beni molto maggiore di quelli che esso esporta. Quindi un paese, attraverso la sostituzione delle importazioni, può finire col distribuire le sue scarse risorse tra numerose imprese piccole e inefficienti, iniziando tipi di produzione che male si adattano alle sue condizioni, col risultato di aumentare i costi anche nelle industrie in grado di sostenere la concorrenza. Una conseguenza ulteriore è quella di privare l’economia degli stimoli all’efficienza e all’innovazione, derivanti dall’apertura alla concorrenza estera. In altre parole, i limiti della sostituzione delle importazioni sono particolarmente esigui per paesi piccolissimi e poveri, ma non possono essere trascurati impunemente nemmeno dai maggiori paesi in via di sviluppo. E’ per questo che all’inizio s’è detto che la sostituzione delle importazioni è al più soltanto una soluzione parziale del problema dello sviluppo. 3. — In considerazione delle limitazioni della sostituzione delle importazioni, del modesto contributo dell’aiuto estero e delle limitate prospettive delle esportazioni tradizionali, l’attenzione è andata sempre più rivolgendosi all’esplorazione delle possibilità di un rapido ampliamento delle esportazioni di manufatti. E’ cresciuta la consapevolezza che la produzione per l’esportazione (e non più per il mercato interno soltanto) è necessaria per un’espansione sostenuta dei ricavi delle esportazioni: questa è l’unica via per i paesi ove la sostituzione delle importazioni ha già raggiunto i suoi limiti. Le implicazioni di una politica orientata nel senso dell’industrializzazione