UBICAZIONE E SICUREZZA DEGLI IMPIANTI NUCLEARI
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fabbisogni di energia. Un contenimento dei nuovi fabbisogni di energia elettrica e, di conseguenza, dei programmi di costruzione di nuovi impianti non può ottenersi che « raffreddando » l’economia, cioè frenandone lo sviluppo. Al limite, l’adozione di un indirizzo caratterizzato dal cosiddetto « sviluppo zero », da taluni auspicato, condurrebbe (qualora realizzabile) ad una stasi dei consumi di energia elettrica e la costruzione di nuovi impianti si ridurrebbe alla sostituzione di quelli obsoleti per vetustà o per superamento tecnico.
      L’assunzione di indirizzi limitativi o preclusivi dello sviluppo economico ha comunque rilievo tale da implicare responsabilità che non riguardano il produttore di energia, ma che sono essenzialmente politiche e governative. In Italia il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica — ovviamente ben qualificato in materia — non si è mai pronunciato in questo senso.
      L’andamento del fabbisogno di energia che si è verificato in passato, dai
primordi dell’industria elettrica (cioè dalla fine del secolo scorso) ad oggi, 1975 compreso, è rappresentato schematicamente dal grafico di Fig. 1. La linea di tendenza dei consumi di energia elettrica è ben nota. La curva a tratto pieno, che rappresenta la produzione totale di e-nergia elettrica, non si discosta molto dalla curva esponenziale che segue la pseudo-legge di Ailleret, secondo la quale i consumi raddoppiano all’incirca ogni dieci anni.