RECENSIONI
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un'adeguata protezione tariffaria, e non semplicemente di misure protezionistiche, sia essenziale per non ripetere gli errori degli anni 30. La scelta anzi diviene obbligata per assecondare i mutamenti nel commercio dei manufatti, dai quali dipenderà nel future la divisione internazionale dei lavoro.
L'analisi di Swidrowski, in tema di controllo dei cambi, si inserisce in quella vasta letteratura che ha commentato i mutamenti nelle relazioni economiche valutarie e i riflessi all'interno di ogni singolo stato intervenuti con la sospensione délia convertibilità dei dollaro nel 1971 e in seguito all'adozione dei tassi di cambio flessibili.
La problematica intorno al controllo dei tassi di cambio, affrontata dapprima sintetica-mente in chiave storica e nei molteplici aspetti tecnici, viene analizzata nelle varie forme in cui il controllo puô essere cosf effettivamente adottato. Sono trattati cosf in modo siste-matico tutti i possibili controlli relativi ai regolamenti valutari, aile transazioni commerciali e non commerciali. L'a. ha fatto parte per ben 24 anni dello Staff dei Fondo Monetario Internazionale, partecipando a moite missioni in vari stati. Ciô puô anche spiegare la pre-cisione e l'ampiezza con cui sono trattati temi eminentemente tecnici.
Guy de Lacharrière, alto funzionario dei Ministère degli Esteri, non tratta di teoria tradizionale o dei « dissenso », ma con profonda esperienza professionale interpréta la realtà economica. In particolare osserva come al problema dei paesi meno sviluppati si siano date solo soluzioni parziali. E' il momento, afferma, di dare al commercio internazionale maggiore responsabilité, adottando una strategia commerciale dello sviluppo, che non trascuri alcun strumento utile a tal fine. La strategia per lo sviluppo comporterà una revisione délia tradizionale divisione internazionale dei lavoro in modo da renderla piu vantaggiosa anche per il Terzo Mondo.
Questa strategia comporta il rifiuto dei passato. Non piu concessioni unilaterali, ma finanziamenti concessi attraverso il commercio - Trade, not aid; un modo di finanziamento cioè di gran lunga superiore all'aiuto, sul piano politico, morale ed economico. I paesi meno sviluppati potranno rafforzare le esportazioni tradizionali, mentre lavoreranno al fine di aumentare i manufatti prodotti all'interno. Questo mutamento di struttura a favore del-l'industrializzazione è un passaggio obbligato sulla via dello sviluppo. A tal fine sono chiamate in causa tutte le istituzioni internazionali esistenti, dal momento che l'incremento e la modifica délia struttura degli scambi commerciali richiede anche la soluzione dei pro-blemi monetari internazionali. Per raggiungere tuttavia il necessario equilibrio mondiale, si dovrà evitare ogni imposizione, ricercando di stringere accordi reciprocamente vantaggiosi. In caso contrario i paesi piu ricchi potrebbero essere costretti ad accettare a loro volta imposizioni dal Terzo Mondo. La cooperazione « Nord-Sud » sarebbe meglio sostenuta pertanto da una strategia commerciale, piuttosto che da negoziazioni, sulle quali potrebbe prevalere la forza economica.
Paolo Guerrieri e Giacomo Luciani nel loro volume « L'Italia e il nuovo ordine economico internazionale » costatano come l'ordine economico dei dopoguerra sia ormai superato con la crisi degli anni '70, mentre la situazione va evolvendosi verso un nuovo ordine economico internazionale, nonostante che lo stato di conflittualità si sia ulteriormente accentuato a causa délia mancata soluzione dei problemi piu pressanti.
Collocare l'Italia, economia aperta, in un ambito che meglio corrisponda aile sue possibilité interne, è lo scopo dei volume patrocinato dailTstituto Affari Internazionali con il contributo délia Confindustria.