Note al testo
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Einaudi. La lettera a Gisella Michels è in AFLE. Sui suoi successi come agricoltore, cfr. A. Garino Canina, La figura e l'opera di L. E., in «Riv. di poi. econ.», 1962; pp. 891-913. Su Einaudi e l'antiquariato, cfr. V. Viale, L. E. collezionista, in Commemorazione di L. E. nel centenario della nascita, Torino 1974, pp. 47-50. Sui libri rari cfr. Fondazione L. Einaudi, Catalogo della biblioteca di L. Einaudi, a c. di D. Franceschi Spinazzola, 2 voli., Torino 1981; cfr. la presentazione (con interventi di F. Caffè, C. M. Cipolla, W. Eltis, R. Faucci, L. Firpo) in «Annali della Fondaz. L. Einaudi», XV, 1981, pp. 447-487. Fra le perle della biblioteca, numerosissime prime edizioni: il Trattato di À. Serra (1613), i Delitti di Beccaria (1764), l'Indole del piacere (1773) e le Meditazioni (1771) di P. Verri, la Moneta di Galiani (1751); fra gli stranieri, i Paradoxes di Malestroit (1566), i Political Discourses di Hume (1752), l'Essai di Cantillon (1755); quelle delle principali opere di Necker, Le Trosne, Mirabeau; di Say, Ricardo, Torrens, Malthus, Stuart Mill; dei socialisti utopisti francesi.
La lettera di Sraffa a Einaudi del 21 ottobre 1929, a proposito di una visita di questi a Cambridge, è in AFLE. Circa la preparazione dei Works di Ricardo, gli scriveva Sraffa il 5 giugno 1930: « La sua raccomandazione di pubblicare anche le risposte a Ricardo dei suoi corrispondenti è stata di buon augurio. Siamo riusciti a scovare (glielo dico in segreto per ora) una buona parte delle lettere di Malthus, McCulloch, Bentham, Trower e, ciò che è più exciting ancora, circa 45 lettere di James Mill; oltre a una mezza dozzina di importanti lettere di R., di cui egli aveva tenuto copia... Ho invece fatto fiasco, malgrado ci abbia perduto un gran tempo, nella ricerca degli originali inglesi delle lettere a J. Say... Dovrò rassegnarmi a pubblicarle nella traduzione francese dei Mélanges di Say; o in una ritraduzione inglese da questa. Non so quale sia peggio...» (lettera in AFLE).
Nel 1930, Einaudi e Sraffa discussero intorno alla pretesa correzione della teoria ricardiana dei vantaggi comparati da parte di un economista minore del tempo, James Pennington (più noto peraltro per essere stato uno dei precursori delle teorie «of the nature of bank deposits», come osservava Einaudi: James Pennington or James Mill: an early correction of Ricardo, in «Quarterly Journ. of Economics», XLIV, 1929-1930, p. 164). Pennington per Einaudi sarebbe stato il primo ad avere esattamente definito nel 1840 la ripartizione del vantaggio dello scambio fra due paesi sulla base della domanda reciproca. Sraffa (An alleged correction of Ricardo, ibidem, pp. 539-544) dimostra però che la « correzione » riguardava piuttosto la versione della teoria data da James Mill nei suoi Elements of political economy (1821) che lo stesso Mill (grazie anche alle osservazioni del figlio) provvide a correggere fin dal 1826. Nella replica finale (pp. 544-45) Einaudi dava ragione a Sraffa.
A proposito del viaggio negli Stati Uniti, cfr. L. Einaudi, Ricordi di un viaggio di un tempo lontano, in « Il mondo », 10 marzo 1951, in cui si parla di un emigrante calabrese che ha fatto fortuna come imprenditore di cimiteri privati; della sensazione di sicurezza che danno le case americane prive di muro di cinta; di una conversazione con l'economista Jacob Viner sulla diffusione dell'istruzione universitaria; degli studenti che si mantengono agli studi facendo i camerieri nei loro colleges. Scriveva il 26 maggio 1926 da Chicago a Luigi Albertini che, discutendo del problema dei giornali di informazione con