Note al testo
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Bianchi nel soresinese, in Cronache, VI, p. 309; cfr. anche la chiusa dell'articolo Le condizioni di successo del lodo Bianchi, ibidem, p. 320. L'esortazione al voto contro socialisti, comunisti e popolari è in II compito degli elettori, ibidem, p. 168.
Il riferimento all'azione sindacale fascista è ibidem, pp. 516-517.
Il primo discorso di Mussolini in Parlamento è in B. Mussolini, Scritti e discorsi. Edizione definitiva, vol. II, Milano 1939. Cfr. spec. p. 182.
Lo scritto Contro la servitù della gleba è riprodotto in L. Einaudi, Il buongoverno, a c. di E. Rossi, Bari 1954; cit. da p. 494. Esso provocò la vivace reazione di Guido De Ruggiero, che definiva il punto di vista einaudiano «formalismo ancien régime» e ribatteva che, al contrario del ripristino della «servitù della gleba», «le organizzazioni operaie avevano realizzato uno dei postulati fondamentali del liberismo: l'eguaglianza di fronte ai ceti padronali, quell'eguaglianza che invano avevano chiesta agli immortali principi dell'89» (Servitù o libertà?, in «Il Paese», 13 giugno 1922, rist. in G. De Ruggiero, Scritti politici 1912-1926, a c. di R. De Felice, Bologna 1963, p. 511).
Il « discorso di Udine » è in B. Mussolini, Scritti e discorsi, cit., vol. II, pp. 307-322 (cfr. spec. p. 320). Il giudizio di Einaudi è in Cronache, VI, p. 863.
Le considerazioni di Einaudi sulla decadenza della tradizione liberale in Piemonte sono in Cronache, spec. pp. 889 e 894. L'accenno all'« Italia di Vittorio Veneto » è nel cit. articolo Parole e fatti, in Cronache, p. 866.
Il monito rivolto a Mussolini, di non cedere alle pressioni dei postulanti, è in Cronache, p. 931.
15. La politica finanziaria di De' Stefani.
La partecipazione di De' Stefani alle azioni squadristiche è richiamata in A. Tasca, Nascita e avvento del fascismo, Bari 19724, vol. II, pp. 348, 406,485. La funzione di «ponte» fra economia liberale e fascismo, che De' Stefani si attribuì, è ben rappresentata da questo brano di un suo scritto del 1921: «Io darei... la tessera dei Fasci a Vilfredo Pareto, a Maffeo Pantaleoni, a Umberto Ricci, a Luigi Einaudi. Il Vademecum del fascista è proprio nell'opera di questi uomini; e sarebbe bene che i fascisti per acquistare quella luminosa unità di pensiero che deve dirigere una azione intelligente, si formassero nelle loro opere, nelle quali acquisterebbero 0 criterio fascistico di soluzione dei problemi pratici e quella educazione che è necessaria per distinguere l'azione benefica da ogni trucco ed errore » (cit. da F. Marcoaldi, Maffeo Pantaleoni, la riforma finanziaria e il governo fascista nel periodo dei pieni poteri, attraverso le lettere ad Alberto De' Stefani, in «Annali della Fondazione L. Einaudi», vol. XIV, 1980, p. 612).
Il brano del discorso di Loria è riprodotto in R. Faucci, Finanza, amministrazione e pensiero economico, cit., p. 166. Per 0 discorso di Einaudi, cfr. Interventi, cit., vol. I, p. 944.
Osserva E. De Cleva che «nel 1923-24... Einaudi pare valutare l'opera del governo Mussolini quasi si trattasse d'un ministero qualsiasi» (Liberismo e fascismo nelle «Cronache», cit., p. 84). Per la politica finanziaria questo è senz'altro vero.