630 MARCO TRONZANO 1961), se la distribuzione soggettiva di probabilità degli agenti economici riguardo ad una determinata variabile, coincide con la vera distribuzione di probabilità condizionata da tutte le informazioni disponibili. Corollario di questa ipotesi è che tutti gli operatori del sistema economico si comportino, nel formare le proprie aspettative, in modo razionale: tutti gli agenti economici, in altri termini, elaborano le proprie previsioni (sui prezzi, sull’evoluzione dell’offerta di moneta, ecc.) sulla base del « vero » modello di funzionamento del sistema economico. E’ chiaro allora che le aspettative non possono essere viziate da errori sistematici di previsione: eccezion fatta per disturbi di natura stocastica esse saranno sempre, in media, corrette. All’interno dello schema teorico della n.m.c., l’ipotesi di aspettative razionali ha un ruolo essenziale. L’originario schema walrasiano di Friedman, che costituisce il perno dell’attacco neoclassico alla curva di Phillips, concepiva il tasso naturale di disoccupazione come soluzione di steady-state, di equilibrio di lungo periodo del modello. In equilibrio, al tasso naturale di disoccupazione, non si avrebbe disoccupazione involontaria ed il sistema si assesterebbe su di uno stabile tasso di inflazione. Le rigidità del sistema, derivanti sia dalla considerazione dei meccanismi istituzionali di contrattazione salariale che dall’ipotesi di aspettative adattive, permettevano peraltro, secondo Friedman, che nel breve periodo esso potesse trovarsi fuori dalla posizione di equilibrio (con un tasso di disoccupazione inferiore a quello naturale ed un tasso di inflazione crescente; ovvero con un tasso di disoccupazione superiore a quello naturale ed un tasso di inflazione decrescente). Pur in un contesto walrasiano, quindi, l’equilibrio non veniva raggiunto istantaneamente e vi era spazio, nel breve periodo, per interventi sistematici di politica economica. L’introduzione dell’ipotesi di aspettative razionali, invece, assicura pur all’interno di un mondo walrasiano in cui sia presente l’incertezza (non esiste un set completo di mercati a termine e quindi il futuro non può interamente essere ricondotto al presente), un conseguimento istantaneo e continuo della posizione di equilibrio. Le aspettative sono destinate a realizzarsi in ogni momento conducendo immediatamente il sistema verso questa posizione. Da questo punto di vista ha dunque ben ragione Tobin (1980a) quando sostiene che l’ipotesi di aspettative razionali ha la stessa funzione, nella costruzione teorica della n.m.c. dell’ipotesi fatta da Arrow (1953) e