Rivista Internazionale di Scienze Economiche e Commerciali
                                                                                             Voi. 34 (1987), N.5, 393-409
    UN CONFRONTO TRA MODELLI MACROECONOMICI di
Giorgio Pizzutto *
      La situazione della ricerca teorica in macroeconomia segna il passo. Se gli anni settanta hanno visto il ritorno della teoria economica neoclassica e la crisi della teoria keynesiana, sembra che gli anni ottanta debbano trascorrere senza innovazioni di rilievo, mentre vengono lentamente assorbiti nel corpus principale della dottrina i contributi della scuola delle aspettative razionali. Eppure qua e là si levano voci autorevoli 1 che richiamano l’attenzione su molti problemi che la scuola monetaria e la scuola keynesiana come pure la loro sintesi non sono riusciti a risolvere.
      Ad esempio le proposizioni più significative della teoria monetaria prestano il fianco a molte critiche. Il permanere di tassi di disoccupazione molto elevati sta ad indicare gli effetti reali delle politiche di stabilizzazione e i costi che si devono sopportare per ridurre in modo significativo l’inflazione. La stessa spiegazione del ciclo economico fondata su di una errata percezione delle informazioni risulta indebolita dalla lunghezza dei periodi recessivi che dovrebbero consentire il superamento dell’illusione monetaria.
      La ricerca teorica di ispirazione keynesiana si richiama invece alla distinzione tra prezzi rigidi e prezzi flessibili. Il mercato dei beni e il mercato del lavoro non funzionano secondo il principio della domanda e dell’offerta; a causa della rigidità dei prezzi e dei salari sarebbero le quantità ad assumersi il compito di riequilibrare il mercato. Quest’idea, contenuta in nuce nella Teoria Generale, andrebbe ulteriormente potenziata: introducendo modelli con prezzi rigidi e quantità flessibili si potrebbe aprire la strada ad un superamento del monetarismo e della scuola delle aspettative razionali. * 1
     * Università Statale di Milano. Ringrazio Aldo Montesano per aver letto e commentato una prima stesura di questo lavoro; resta naturalmente mia la responsabilità delle tesi che vengono proposte.
     1 Si veda tra gli altri l’ultimo contributo di Hicks (1986).