riori a 3000 lire, si avrebbe una prima categoria di persone, quelle delle meno agiate, che non sarebbero colpite né dall’una né dal- l’altra imposta; una seconda categoria che pagherebbe soltanto quella sul valor locativo; ed una terza categoria che pagherebbe la imposta di famiglia per una somma di regola maggiore di quella dovuta per l’altro titolo. Applicando la imposta sul valor locativo, si ha il vantaggio di colpire coloro che non avendo la residenza in Milano vi passano però qualche tempo e vi tengono perciò un appartamento, i circoli, le società, ecc. La spesa di amministrazione per l’impianto delle due imposte non dovrebbe essere superiore a quella che occorrerebbe anche per quella di famiglia, perché anche per questa sola occorrerebbe fare assegnamento su tutti i dati relativi al valore locativo. Col dazio murato ridotto alle voci indicate, colle imposte di famiglia e sul valor locativo per circa un milione fra l’una e l’altra, e con una piu larga applicazione dei contributi di miglioria si avrebbe un sistema tributario di applicazione non certo piacevole, perché nes- sun metodo fiscale potrà mai essere tale, ma tollerabile. Si po- trebbe rassegnarsi a priori a lasciare che qualche bottiglia di Barolo entrasse in città senza essere disturbata e far si che la sorveglianza sui viaggiatori (che rende in pratica tanto odioso il dazio murato) non fosse più una regola, ma un’eccezione riservata per quelle persone in cui si potesse sospettare l’esercizio di una frode sistema- ticamente organizzata. La sorveglianza dovrebbe essere attiva ri- spetto alle carni; legna, carbone e fieno, nessuno vorrebbe nascon- derli nella valigia. Contro il dazio murato e contro le due nuove imposte, si fanno obbiezioni che sono in fondo della stessa natura, e quindi non pos- sono valere a far preferire l’uno all’altra. Da una parte gli indu- striali dei suburbi temono che, una volta attuato l’allargamento della cinta daziaria, nuove voci vengono poi aggiunte alla tariffa e siano cosi colpite anche le materie prime di cui essi hanno biso- gno. Dall’altra si teme che, una volta impiantata la imposta di famiglia, amministratori futuri abbiano a servirsene come di stru- mento per colpire sempre più fortemente la ricchezza.