dai soliti periti ministeriali, preoccupati ancor oggi di non « ce- dere s> nulla allo straniero, senza ottenere cosidetti compensi ade- guati, quando il cedere molto è quasi sempre nostro certo interesse. Alla scadenza delle convenzioni ferroviarie si giunse nel iQOfi senza avere preparato nulla; e la riformatrice legge sulle acque pubbliche dovette attendere, nel dopoguerra, l’avvento del mini- stero Bonomi. I cantieri navali sono oggi un bubbone costoso per l’erario e motivo di agitazioni sociali e di rivalità regionali. Erano tali da tempo anche in principio di secolo. Cominciò una legge del 1885 a dare premi di navigazione e di costruzione, che, essendo mode- rati, non ebbero risultati apprezzabili. Una legge del 1896 li aumentava, con effetti pronti, ma altrettanto paurosi per l’erario, chiamato a pagare 26,6 milioni di lire nel 1905-906 e complessi- vamente nel decennio 330 milioni. Di qui decreti catenaccio che pongono una ghigliottina all’aumento nell’onere dei premi. Scio- peri in Liguria (pp. qio-iq), scioperi e tumulti a Palermo, che non aveva avuto parte all’imbandigione e si vedeva troncata ogni speranza di avvenire per l’appena aperto cantiere locale (pp. 325- 29); e disordini e scioperi ricevono conforto dal solito spettro della disoccupazione; che ancora oggi persuade ad affrettati rimedi ad evitare licenziamenti di male occupati, causa precipua del cre- scere della disoccupazione generale. Dazi protettivi e premi ai cantieri navali sono i segni pre- monitori dei « contingenti » ben piu dannosi all’universale e dei premi e sussidi concessi nei più facili tempi dei dopo guerra ad ogni sorta di iniziative private, col risultato, sebbene non collo scopo, di mortificare le iniziative di coloro che davvero intendono correre rischi. Senza la frusta della concorrenza, la quale premia i migliori e fa fallire i disadatti, .il progresso economico non ha luogo. Questa era ancora per ventura la filosofia dominante in generale. Poco si parla di nazionalizzazioni; l’attenzione comin- ciando ad essere rivolta alle municipalizzazioni dei servizi pub- blici. Ma le prime esperienze non sono decisive; i conti particolari sono confusi con le cifre generali dei bilanci municipali; sicché